21 ottobre 2025
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Biografia di Javier Milei (Javier Gerardo M.)
Javier Milei (Javier Gerardo M.), nato a Buenos Aires (Argentina) il 22 ottobre 1970 (55 anni). Presidente dell’Argentina (dal 10 dicembre 2023) • Detto «El Loco», Il Pazzo • «Grande oratore, istrione provocatorio» (Daniele Mastrogiacomo) [Rep 22/3/2023] • «Ha l’acconciatura di Mick Jagger, i modi di Beppe Grillo e le idee di Donald Trump» (Laura Lucchini) [Rep 16/9/2023] • Già ospite fisso dei talk show argentini, «ha fondato un partito “anti-sistema e libertario” auspicando l’eliminazione della Banca Centrale e la riduzione dello Stato nell’economia. Giubbotto di pelle e sempre spettinato, vicino a complottisti e no-vax, è diventato subito popolare tra i giovanissimi proponendosi come terza opzione tra peronismo e anti-peronismo» (Emiliano Guanella) [Sta 14/11/2021] • Famoso per lo slogan ¡Viva la libertad, carajo! («Viva la libertà, cazzo!», a volte abbreviato ¡Vllc!) • Famosissimo perché, durante i comizi, è solito brandire una motosega • Propugna la completa eliminazione dello stato sociale • Si definisce «un monarchico, nel breve termine» e «un anarco-capitalista, filosoficamente» • Ha proposto di abolire i ministeri della Sanità, dell’Istruzione e dell’Ambiente. È favorevole ai matrimoni gay, alla liberalizzazione delle droghe, alla libera vendita di armi da fuoco e organi e, pur ammettendo che «se ne potrà parlare solo tra 200 anni», di bambini. Convinto che i cambiamenti climatici siano solo una «menzogna del socialismo». Scettico sui vaccini contro il Covid, ha poi deciso di sottoporsi alla fatidica iniezione solo «dopo un’analisi costi-benefici» • È anti-Putin e pro-Israele • Dice che le Isole Falkland dovrebbero essere cedute dalla Gran Bretagna all’Argentina secondo lo stesso processo adottato nel 1997 per la restituzione di Hong Kong alla Cina • Celibe e senza figli, racconta di aver avuto un passato da istruttore di sesso tantrico, forma lenta e meditativa di rapporto sessuale basata sulle filosofie orientali in cui l’obiettivo finale non è l’orgasmo ma il godimento del processo, e di essere stato in grado di passare tre mesi senza eiaculare • Ha affidato la sua campagna elettorale a sua sorella Karina, sua consigliera più fidata al punto che la chiama «Il Capo», esperta astrologa e lettrice di tarocchi, senza precedenti esperienze in politica • Grazie a una medium, comunica per telepatia con il suo cane, Conan, esemplare di mastino inglese chiamato così in onore di Conan il Barbaro, morto nel 2017, che gli dà consigli su come gestire il Paese • Dopo la dipartita dell’amato animale, incapace di farsene una ragione, è andato negli Stati Uniti per farlo clonare, al costo di 50 mila dollari • Ora con cinque cloni del Conan originale, il primo chiamato Conan, gli altri quattro come i suoi economisti preferiti: Murray (per Murray Rothbard), Milton (per Milton Friedman), Robert e Lucas (per Robert Lucas) • È talmente liberista da aver detto: «Se dovessi scegliere tra lo Stato e la mafia, sceglierei la mafia. Perché la mafia ha dei codici, la mafia si adatta, la mafia non mente. E soprattutto la mafia compete».
Titoli di testa Cosa fa Milei quando non fa Milei? «Yo soy Milei todo el tiempo: sono sempre Milei, non c’è differenza tra la vita pubblica e quella privata» (Mario Sechi) [Libero 16/12/2024].
Vita Nato a Palermo, quartiere borghese di Buenos Aires. Figlio di Norberto Milei, austista di autobus, e di Alicia Lichic, casalinga. Una sorella, Karina, cui è legatissimo • Infanzia difficile. Bullismo. Abusi. Alle elementari i compagni lo chiamano «loco», pazzo, e lo isolano. In famiglia il padre lo chiama «loco», e lo riempie di botte. «È il 2 Aprile 1982 e la televisione mostra le immagini della guerra delle Malvine. Milei, undici anni, osa commentare: “Che assurdità, non finirà bene per l’Argentina”. Il padre Norberto, un autista di autobus, si sente ferito nel suo patriottismo e lo rincorre in cucina dove lo picchia selvaggiamente. La sorella Karina, nove anni, sconvolta dalla scena, sviene e deve essere portata in ospedale. La madre Alicia incolpa “Javi”: “Se tua sorella muore è colpa tua”» (Lucchini) [Rep 20/11/2023] • Javier taglia i rapporti con entrambi i genitori. «No existen», dice. Non ha amici, spesso esplode in scoppi d’ira. Compensa il vuoto, stringendo un legame fortissimo con la sorella. E con i suoi animali domestici. «Per anni ho passato il Natale a bere champagne con Conan». «Il cane Conan, racconta, era rimasto il suo unico amico quando a 33 anni si trovò senza lavoro, e con problemi di obesità nervosa che lo fecero arrivare ai centoventi chili. “Ma mi sono rianimato. Ricordo che mi compravo una pizza grande e quella era il mio pasto per tutta la giornata”. Per Conan dice di aver rinunciato anche a ragazze, che non lo gradivano. Per molto tempo dice dunque di aver avuto storie solo con “donne divorziate con figli”» (Maurizio Stefanini) [Foglio 4/9/2023] • Cosa farà, nella vita, un uomo così? A diciotto anni ha due passioni: il calcio e la musica.Diventa portiere del Chacarita Juniors, squadra che milita nella serie B argentina. Si esibisce come cantante in un gruppo, gli Everest, specializzato in cover dei Rolling Stones. «Ancora oggi si comporta come un’aspirante rockstar, pavoneggiandosi sulla scena elettorale con una giacca di pelle nera che scuote un’indisciplinata criniera di folti capelli neri, così particolare da avergli fatto guadagnare un soprannome: El Paruca, il Parrucca» (Horacio Verbitsky) [Fatto 27/9/2023] • «I suoi 18 anni coincisero anche con la prima grande iper-inflazione argentina. Per cercare di capirci qualcosa, racconta, iniziò a leggere di economia, ci si appassionò, si convertì all’ultraliberismo, e per l’economia decise di lasciar perdere sia il pallone che il rock. Si laureò in economia presso l’Università privata di Belgrano poi vi aggiunse due master presso l’Instituto de Desarrollo Económico y Social e l’Università privata Torcuato di Tella. Capo economista prima presso una società pensionistica privata e poi in una società di consulenza finanziaria, è in seguito divenuto consulente governativo presso il Centro internazionale per la risoluzione delle controversie sugli investimenti, oltre che economista senior presso Hsbc Argentina. Dal 2012 Milei guida la divisione di studi economici presso il think tank Fundación Acordar. Diviene anche membro del B20, del Gruppo di politica economica della Camera di commercio internazionale e del World Economic Forum. Specialista in crescita economica, insegna per ventuno anni diverse materie economiche in università argentine e all’estero, scrive vari libri e firma oltre cinquanta articoli accademici. E dal 2016 inizia un tentativo di integrare i concetti della Scuola austriaca con quelli del monetarismo che fa rizzare i capelli a molti economisti della stessa Scuola austriaca, ad esempio quando cerca di introdurvi formule matematiche e grafici. La Scuola austriaca considera infatti l’economia una scienza sociale e generalmente ha opinioni scettiche sull’uso in essa della matematica. Anche le sue idee di abolire la Banca centrale e di dollarizzare l’Argentina sono percepite dalla maggior parte degli economisti come astrazioni pericolose. Ma in campagna elettorale gli hanno portato un grande consenso tra una opinione pubblica stanca di un tradizionale approccio statalista che non riesce a venire più a capo di una inflazione oltre i 100 punti. D’altronde, è un consenso che inizia quando in tv e in radio diventa una star dei talk-show, appunto per la aggressività con cui espone le sue visioni. Già nel 2018 risulta l’economista più intervistato in tv, con 235 interviste e 193.347 secondi complessivi. Demoliendo mitos si chiama il suo programma radiofonico. Pure nel 2018 debutta come attore in un’opera teatrale intitolata El consultoro de Milei. Già nel 2019 è catalogato tra le persone più influenti dell’Argentina. È pure l’anno in cui si affilia al Partito libertario e si presenta nei talk-show travestito da General Ancap: contrazione di “anarcocapitalista”, un supereroe da lui inventato. “La mia missione”, dichiara mentre agita un bastone da mago, “è quella di prendere a calci nel culo keynesiani e collettivisti”» [Stefanini, cit.] • Anno di svolta: 2020. Milei irrompe sulla scena politica «durante la pandemia, per criticare le misure imposte dal governo per limitare il contagio. La stessa cosa è accaduta in altri Paesi, come la Germania, dove ci sono stati anche scontri di piazza tra polizia ed estrema destra. Da quel momento Milei conclude ogni intervento pubblico con il grido: “Viva la libertà, cazzo!» [Verbitsky, cit.]. Entra in un partito che si chiama La Libertad Avanza, «un’alleanza “che riunisce, convoca e si rivolge a uomini e donne di tutte le condizioni sociali, composta da diversi partiti politici e creata per promuovere politiche liberali che contribuiscono al decollo economico, politico, culturale e sociale di cui noi argentini abbiamo bisogno per tornare a essere il paese fiorente che eravamo all’inizio del Novecento”. Milei è un grande ammiratore dei “padri della patria” dell’Argentina liberale ottocentesca: da Juan Bautista Alberdi a Domingo Faustino Sarmiento e Bartolomé Mitre. Nel 2021 la sua campagna elettorale si concentra sui quartieri di Buenos Aires, prevedendo di passeggiare per tre isolati per salutare il vicino e il negoziante, dare abbracci e baci, scattare selfie e video. Diventa deputato, con un risultato lusinghiero» [Stefanini, cit.]. Durante il suo mandato da parlamentare, ogni mese, regala il suo stipendio a un concittadino estratto a sorte • Nel 2023 si candida alle presidenziali. «Apre i comizi col canto “¡Hola a todos! ¡Yo soy el león!” che è in realtà il “grido di guerra” con cui inizia i suoi concerti l’iconico gruppo rock argentino La Renga. Però il leone è anche il simbolo della sua campagna elettorale, riproduzione della zazzera incolta che è un altro dei suoi biglietti da visita. “Parrucca?”, “Che spray usi?”, gli chiedono spesso. “La mano invisibile”, risponde lui citando Adam Smith. Più precisamente: “Esco dalla doccia, mi asciugo e salgo in macchina. Abbasso i finestrini e la mano invisibile mi pettina i capelli”. E a La Renga che protestava: “Pago il copyright”» [Stefanini, cit.]. Il suo programma di governo «ha un nome che parla da solo: “Piano motosega”. Tagliare, tagliare, tagliare. Gli stipendi dei politici “branco di ladri e criminali”; dei ministeri della Salute, Lavori Pubblici, Istruzione e Sviluppo sociale “inutili parassiti”; della Banca Centrale “da bruciare” per il debito accumulato. Molti lo prendevano per un matto esaltato. Ma lui ha insistito, offrendo una miscela di ultraliberismo e populismo […] È favorevole alla distribuzione illimitata di armi per difendersi dalla criminalità dilagante. Contro l’aborto perché “a favore della vita”; indifferente all’unione tra omosessuali “tanto, il matrimonio è un contratto” e alla liberalizzazione della droga “se hai voglia di suicidarti è affare tuo” […] soprattutto odia tutto ciò che è di sinistra. “I mancini”, come li chiama. Nessuno si salva: dagli eterni peronisti, compresa l’ala di Cristina Kirchner, alla destra raccolta attorno a Mauricio Macri che bolla come “kirchnerismo bonario”, “populismo freddo”» [Mastrogiacomo, cit.]. «“Non sono venuto qui per guidare gli agnelli ma per risvegliare i leoni”, è un suo slogan […] Il suo nemico: una “casta” di “inutili, parassiti politici che non hanno mai lavorato”. “La prima cosa che dirò alla casta politica di merda, sciocca, parassitaria e inutile è quello che non farò. Non aumenterò mai una tassa”. “Posso combattere con chiunque dica sciocchezze. Una stronzata è una stronzata. Due più due fa quattro”» [Stefanini, cit.] • Milei costruisce il suo personaggio sul fallimento del modello peronista. Nel 2023 in Argentina la situazione economica è catastrofica: l’inflazione tocca il 140%, la povertà dilaga, metà della popolazione fatica a tenere assieme il pranzo con la cena, un quarto non sa come sbarcare il lunario. «Un quadro inaccettabile per un Paese che possiede una straordinaria ricchezza di materie prime agricole, patrimonio che consentirebbe all’Argentina di sfamare 400 milioni di persone. E che, invece, non provvede neppure alla necessità basiche di una buona parte dei 45milioni di abitanti. Il candidato peronista Sergio Massa, con la sua “Union por la patria” fatica a spiegare agli elettori quale sia il motore della ripartenza che gli dovrebbe consentire di uscire dal baratro. E soprattutto perché fino ad ora, gli obiettivi di risanamento sono stati largamente disattesi […] Mentre lo staff e i gli spin doctor di Milei hanno capito che la provocazione continua mantiene alta l’attenzione e attira tutti coloro che rimangono fuori dal sistema» (Roberto Da Rin) [Sole 22/10/2023] • Nella foga di spararla sempre più grossa, arriva a insultare perfino il Papa. «Gesuita che promuove il comunismo», «Rappresentante del Male nella Casa di Dio», «Persona nefasta». «Imbecille». «Mentre un sacerdote vicino al pontefice cercava di stemperare questi attriti […] Milei ha rincarato la dose intervistato dal giornalista americano Carlson Tucker, con un aggiornamento degli insulti: “Papa Francesco ha dimostrato una forte affinità con dittatori come Castro o Maduro, è dalla parte delle dittature sanguinarie”; “ha affinità coi comunisti assassini”; “considera fondamentale la giustizia sociale e questo è molto discutibile perché la giustizia sociale consiste nel rubare il frutto del lavoro di una persona per darlo a un altro”» [Verbitsky, cit.] • Un gruppo di curas villeros, preti delle periferie di Buenos Aires, Caacupé, concelebrano una messa di nella bidonville numero 21-24, a sud della città, per «riparare agli oltraggi» arrivati al Santo Padre • Il 18 ottobre, a quattro giorni dalle elezioni, Bergoglio gli risponde direttamente, senza mai citarlo. Intervistato dalla agenzia di stampa argentina Telam, il Papa dice «che se c’è “maturità”, le crisi possono far crescere “una persona, una famiglia, un Paese o una civiltà”. Ma “a volte i ragazzi e le ragazze si aggrappano ai miracoli, ai messia, all’idea che le cose possano essere risolte in modo messianico. Il Messia è uno solo che ci ha salvato tutti. Gli altri sono tutti pagliacci del messianismo”. Le crisi, dice ancora il Papa, “sono come voci che ci indicano dove procedere. D’altra parte, i problemi che a volte sono un po’ coperti o nascosti, sono come il pifferaio magico, suonano il flauto, tu vai lì e tutti affogano. Ho molta paura dei pifferai perché sono affascinanti”, dice il Pontefice […], che si rammarica che ci siano “persone che credono che la crisi possa essere superata ballando al suono del flauto, con redentori fatti da un giorno all’altro” […] “E chiarisco che non sono un comunista come alcuni dicono […]”» [Rep 18/10/2024] • È una presa di posizione chiarissima. Ma se ancora negli anni 70 il nove argentini su dieci si dicevano cattolici, oggi la percentuale è scesa al 60 per cento • Al ballottaggio del 22 ottobre Javier Milei ottiene il 55 per cento dei voti. El Loco diventa presidente dell’Argentina. «Il suo ingresso nello stadio coperto di Buenos Aires scatena l’entusiasmo dei 15 mila supporter che lui sa ripagare e ringraziare così: “Soy el rey, soy el leon”. La folla è in visibilio. Il copione è scritto da chi sa bene come arringare el pueblo: frasi corte, efficaci, antisistema. Bugie palesi, ma che importa? the show must go on, lo spettacolo deve proseguire. “La casta ha paura”, “L’Argentina è stata la prima potenza mondiale”. Non è vero, ma chi se ne importa, ai suoi elettori piace ascoltare fake news e a lui piace inebriarli. […] Quaggiù alla Fin del mundo, dove la Pampa è “vertigo horizontal”, Buenos Aires pare trasfigurata, forse ipnotizzata da un candidato che loro stessi definiscono impresentabile» [Da Rin, cit.].
Denari Nel marzo 2024 ha aumentato il suo stipendio e quello dei ministri del 50 per cento.
Religione Ha assoldato un rabbino che lo guidi verso la conversione all’ebraismo, tale Axel Wahnish, poi nominato ambasciatore in Israele.
Curiosità Alto 1,73 m • Non si pettina mai • Rifiuta di apparire in foto retroilluminate, perché evidenziano il suo doppio mento • Adora Giacomo Puccini • Detesta John Maynard Keynes, ancor più di Marx • Ha definito Al Capone «un benefattore sociale» • Ha definito sua sorella «l’essere più meraviglioso dell’Universo» elogiandone «la purezza» • Tre nonni su quattro nati in Italia (mentre il padre di sua madre era croato) • Giorgia Meloni gli ha conferito la nostra cittadinanza, la platea di Atreju 2024 lo accolse scandendo «li-ber-tà-li-ber-tà» • Ha lanciato una criptovaluta nota come $LIBRA (propagandata sui social, poi rivelatasi un bluff: cento milioni di dollari di perdite per gli investitori) • Nel febbraio 2024 incontrò papa Francesco durante la canonizzazione di Mama Antual, prima santa argentina, molto vicina agli ultimi e ai poveri: Bergoglio gli concesse un’udienza privata durata 70 minuti • Nell’aprile 2025, come presidente argentino, era in prima fila ai funerali del pontefice. Raccontò di essersi scusato per tutti gli insulti che gli aveva rivolto. «Sì, certo che mi sono scusato con lui. E lui mi ha detto “Non scaldarti, sono errori di gioventù”. Penso che sia stato un po’ di più. Se non ricordo male, ha detto: “Quando siamo giovani, tutti facciamo cose stupide”» • Arrivato al potere ha messo in atto misure draconiane: spesa pubblica ridotta di almeno un terzo, 30 mila dipendenti pubblici licenziati, fondi per mense popolari e sussidi azzerati, sanità e pubblica istruzione pesantemente sforbiciate. In questo modo è riuscito a tenere sotto controllo l’aumento galoppante dei prezzi: l’inflazione passa dal 12,8 per cento al 2,4 per cento. I mercati finanziari parlano di «miracolo argentino». Il Fondo monetario pensa di negoziare un nuovo prestito. La motosega funziona? «La chiave del successo del programma è proprio la motosega. Se avessimo aumentato le tasse per ristabilire l’equilibrio fiscale, saremmo andati in recessione. Tagliando la spesa pubblica abbiamo fatto sì che il settore privato non andasse in sofferenza, dando una spinta all’economia» [Sechi,cit.] • I costi sociali però sono enormi. «La povertà è cresciuta di tredici punti in sei mesi, passando dal 40 per cento al 53 per cento. Gli argentini hanno ridotto al minimo i consumi, incluso il cibo: meno 13,9 per cento nel 2024, il record in trent’anni, nemmeno il tracollo del 2001 li aveva diminuiti a tal punto. La condizione dei pensionati particolarmente drammatica. Il 63 per cento di loro percepisce il minimo, equivalente a poco più di 250 dollari. Il suo valore è stato ulteriormente tagliato del 17 per cento. Anche 200 mila assegni per disabili sono stati cancellati. Questo spiega perché da mesi, ogni mercoledì, i pensionati scendono in piazza di fronte al Congresso» (Lucia Capuzzi) [Avvenire 16/3/2025] • Tempo pochi mesi e sui mercati torna il panico. La rivoluzione liberista-populista rischia di precipitare nella solita crisi valutaria argentina. Milei è costretto a volare a New York per chiedere un mucchio di dollari a Donald Trump. «La bruttissima sconfitta patita due settimane fa dal partito di Milei nelle elezioni provinciali di Buenos Aires ha improvvisamente rivelato un consenso molto più precario di quanto si pensasse. L’austerità pesa, forse anche di più il recente scandalo che ha coinvolto la sorella e capo dello staff del presidente, e se il prossimo 26 ottobre Milei dovesse perdere anche le elezioni di metà mandato si ritroverebbe con un Parlamento ostile» (Filippo Santelli) [Rep 10/2025].
Titoli di coda Teme per la sua vita? «No, non ho paura». Milei ha tanti nemici. «Si me mataran... Se mi uccidessero, mi renderebbero immortale. Diventerei un eroe ancora più grande. Dubito che siano così stupidi» [Sechi, cit.].