lastampa.it, 11 dicembre 2025
Messico: fino a 8 anni carcere per chi vende sigarette elettroniche. I divieti in tutto il mondo
Pugno duro del Messico contro le sigarette elettroniche: la vendita delle e-sigarette e prodotti correlati sarà punita con pene fino a otto anni di carcere. Il via libera è arrivato dal Parlamento messicano che ha approvato una legge che criminalizza tali prodotti. Il partito Morena della presidente Claudia Sheinbaum ha dichiarato di voler proteggere la salute dei giovani e colmare le lacune legali che hanno permesso di promuovere questi prodotti come innocui. Con questa riforma, «le sigarette elettroniche e altri sistemi o dispositivi simili» sono vietati, ha dichiarato la presidente del Senato Laura Itzel Castillo. Un sondaggio ufficiale condotto nel 2023 ha stimato il numero di utenti di questi dispositivi a 2,1 milioni su una popolazione di circa 132 milioni. Diversi paesi, in particolare in America Latina, hanno vietato la vendita di sigarette elettroniche, ma pochi, come il Messico, hanno istituito pene detentive. I legislatori dell’opposizione hanno ritenuto la legge “ambigua” e hanno espresso timori di abusi da parte delle autorità. Adottata da entrambe le Camere del Parlamento, la legge entrerà in vigore dopo la promulgazione formale da parte del presidente Sheinbaum. All’inizio di ottobre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha espresso preoccupazione per l’«allarmante» ondata di dipendenza da nicotina causata dalle sigarette elettroniche tra i giovani, con almeno 15 milioni di bambini tra i 13 e i 15 anni in tutto il mondo che le utilizzano. Le sigarette elettroniche sono inoltre spesso accusate di essere un veicolo per il consumo di droghe sintetiche. A Singapore, che ha una delle legislazioni più severe al mondo, l’importazione di sigarette elettroniche è punibile con 20 anni di carcere e la rivendita con 10 anni.
Le sigarette elettroniche hanno avuto molte restrizioni in Germania, poiché spesso nei dispositivi vengono vaporizzate sostanze stupefacenti. I liquidi in particolare sono spesso arricchiti con cannabinoidi sintetici altamente potenti e che creano rapidamente dipendenza, ha annunciato l’autorità di polizia. Senza contare che si tratta di droghe utilizzate soprattutto da giovani e giovanissimi.
Il Regno Unito ha vietato le sigarette elettroniche monouso perché dannose per la salute. La stretta è entrata in vigore il 1° giugno 2025 ed è stata varata soprattutto per evitare il consumo di svapi tra i giovanissimi. Vietate in pratica le e-cigarette non ricaricabili, sia senza che con nicotina. Legali le altre.
Prima ancora dell’Inghilterra ha vietato le sigarette elettroniche usa e getta anche la Francia, con le medesime motivazioni. La stretta sul divieto di fumo ha avuto un incremento dalla scorsa estate, visto che sono scattati una serie di divieti nelle spiagge, nei parchi e vicino alle scuole (resta possibile fumare nei dehors di bar e ristoranti).
Divieto pure in Belgio, sempre per le monouso, e sempre per tutelare giovani e ambiente.
Le sigarette elettroniche incontrano divieti in tutto il mondo, a partire dall’ultimo anno in corso. Vietato importarle in Brasile, anche se non sono esplicitamente proibite, vietate in Cambogia, Thailandia, India, Nepal, Laos, Maldive. Vietate in Ghana, in Uganda alle Seychelles, in Oman, in Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Divieti pure a Singapore, a Taiwan.