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 2025  dicembre 11 Giovedì calendario

Il documento: «Lavorare per allontanare Roma dall’Europa»

Prima che la Strategia Usa per la sicurezza nazionale venisse pubblicata dalla Casa Bianca – secondo il sito Defense One – ne circolava internamente una versione più lunga, che proponeva che gli Stati Uniti puntassero su alcuni Paesi per «rendere l’Europa di nuovo grande»: Paesi dove i governi sono ideologicamente allineati con quello americano come Austria, Ungheria, Italia e Polonia, con cui «lavorare di più… con l’obiettivo di allontanarli» dall’Ue, scrive il sito che afferma di aver visionato il testo. «E dovremmo appoggiare partiti, movimenti, figure intellettuali e culturali che puntano alla sovranità e alla preservazione-restaurazione di modi di vita europei tradizionali… restando pro-americani». Defense One aggiunge che il testo propone di creare un nuovo raggruppamento di Paesi, chiamato C5 (Core 5) con i 5 Paesi «chiave» Usa, Cina, Russia, Giappone e India, svincolato dalle regole del G7 e senza la Ue.
La Casa Bianca nega: «Non esiste altra versione alternativa, privata o classificata» della Strategia, ha detto ieri la vice-portavoce della Casa Bianca Anna Kelly. «Il presidente Trump è trasparente, ha messo la firma su una Strategia di sicurezza nazionale che dà chiare indicazioni al governo Usa… altre cosiddette “versioni” vengono fatte uscire da persone lontane dal presidente».
Il dipartimento di Stato ha confermato comunque di apprezzare la politica dell’Italia sull’immigrazione, sottolineando la preoccupazione per quella dell’Ue in un briefing con i giornalisti dopo l’invio di un cablo alle ambasciate e ai consolati Usa in Europa, Canada, Australia e Nuova Zelanda, in cui si chiede loro di raccogliere dati sui crimini e gli abusi dei diritti umani legati ai migranti poiché «le migrazioni di massa sono una minaccia esistenziale alla civiltà occidentale e minano la stabilità degli alleati-chiave» (temi in linea con la Strategia Usa). II 24 novembre, a una domanda del Corriere, un portavoce del dipartimento di Stato ha risposto che «ci sono un paio di governi in Europa che hanno avuto il coraggio di contrastare la narrazione prevalente, le bugie sull’apertura radicale dei confini e la premier Meloni è una di essi, con il premier Orbán e alcuni amici in Polonia. Sappiamo che l’Italia sta iniziando a fare passi concreti per affrontare la crisi migratoria da sé. Pensiamo sia un grande modello per altri Paesi europei… Nutriamo vere preoccupazioni per il Patto per la migrazione e l’asilo della Ue: avete un’istituzione a Bruxelles che determina le politiche di immigrazione per gli Stati sovrani, che è un problema in sé, ma c’è anche la possibilità che questo patto possa esacerbare le preoccupazioni attuali legate alle migrazioni di massa».