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 2025  dicembre 10 Mercoledì calendario

Turisti stranieri negli Stati Uniti, per entrare potrebbe essere richiesta la cronologia dei social network degli ultimi cinque anni

Le autorità americane hanno depositato una nuova proposta che potrebbe influenzare anche i viaggiatori provenienti dall’Italia o da altre decine di Paesi con meta gli Stati Uniti. Per tutti coloro che hanno diritto a visitare il Paese per 90 giorni senza visto, tra cui, appunto, i cittadini italiani, potrebbe essere richiesto di fornire una cronologia di cinque anni sui social media come conditio sine qua non per l’ingresso nel confine nazionale. La nuova misura rientrerebbe tra le novità della seconda presidenza Trump in materia di sicurezza nazionale e inasprimento dei controlli alla frontiera.
La misura proposta riguarderebbe tutti coloro che hanno diritto di visitare gli Stati Uniti senza visto, per un massimo di 90 giorni. Si aggiungerebbe, quindi, alla compilazione obbligatoria del modulo ESTA, Electronic System for Travel Authorization, già attiva. In questo modulo, valido per due anni, attualmente si richiede ai viaggiatori una quantità abbastanza limitata di informazioni, cui si aggiunge un pagamento una tantum di 40 dollari, ossia circa 34 euro. Nei prossimi anni gli Stati Uniti prevedono un forte afflusso di turisti stranieri per grandi eventi sportivi, tra cui le Olimpiadi di Los Angeles 2028 e la Coppa del Mondo di calcio maschile. Le opinioni a riguardo sono contrastanti: c’è chi sostiene che sia una buona modalità per controllare effettivamente chi entra e chi esce dai confini e chi, invece, lo rileva un potenziale ostacolo per i visitatori extra-Usa che potrebbero non voler vedere violati in potenza i loro diritti digitali o non voler attendere i tempi per l’approvazione dell’ESTA, che potrebbero così essere prolungati.
A riferire la notiazia sono i media americani, che hanno notato la particolare proposta all’interno del Registro Federale, la rivista ufficiale del governo degli Stati Uniti. Porta la firma della CBP, l’agenzia delle Dogane e Polizia di Frontiera e del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, di cui la CBP fa parte. Il testo della proposta cita un ordine esecutivo, emanato a gennaio dal presidente Trump, che recita il titolo: “Proteggere gli Stati Uniti dai terroristi stranieri e da altre minacce alla sicurezza nazionale e alla sicurezza pubblica”. Così, invece, si legge nel corpo della proposta: «l’elemento dati richiederà ai richiedenti ESTA di fornire i propri social media degli ultimi 5 anni», in modo generico, senza quindi la spiegazione di quali informazioni specifiche potrebbero essere chieste dalle autorità. Il fine sembra noto, mentre sia le modalità che alcuni dettagli sarebbero ancora in divenire. 
Non è la prima volta che l’amministrazione Trump, per motivi che ritiene collegati alla sicurezza nazionale, richiede di rendere pubblici gli account social dei cittadini stranieri richiedenti il visto negli States. Questa volta, però, la proposta è più articolata, oltre a far fede a un documento depositato nel Registro Federale. Il documento, infatti, cita anche alcuni altri dati e contatti da richiedere all’ingresso: numeri di telefono e indirizzi e-mail dei richiedenti utilizzati, rispettivamente, negli ultimi cinque e dieci anni e informazioni sui loro familiari. Insieme a questa, si vocifera anche della possibilità di ampliare i 19 Paesi (dislocati tra Africa, Medio Oriente e Caraibi) con divieto di viaggio: le due misure potrebbero avere un impatto non indifferente sul turismo estero negli Stati Uniti.