Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  dicembre 10 Mercoledì calendario

Air India, dopo la strage voli senza certificazione: passeggeri esposti a rischi incalcolabili

Un’indagine interna di Air India sulle ragioni per cui uno dei suoi Airbus ha effettuato otto voli commerciali senza il certificato di aeronavigabilità ha rilevato “fallimenti sistemici”, come emerge da un documento aziendale, mettendo a rischio la vita di centinaia di passeggeri.
Un Airbus A320 ha trasportato passeggeri tra Nuova Delhi, Bengaluru, Mumbai e Hyderabad il 24 e 25 novembre senza il Certificato di Revisione dell’Aeronavigabilità (ARC), un permesso obbligatorio rilasciato ogni anno dall’autorità di vigilanza dopo il superamento dei controlli di sicurezza e conformità.
Air India ha accertato che ingegneri e piloti non avevano verificato la documentazione dell’aeromobile e che sono necessarie modifiche ai protocolli di controllo per rafforzare il rispetto delle norme.
«Informazioni critiche non sono state condivise con tutti i soggetti coinvolti e si sono perse opportunità di intervento tempestivo», afferma il rapporto dell’indagine interna, visionato da Reuters.
«L’episodio evidenzia l’urgenza di miglioramenti nella disciplina dei processi, nella comunicazione e nella cultura della conformità», aggiunge il documento, datato 6 dicembre.
I risultati, accompagnati da una lettera di presentazione firmata dal Chief Operations Officer, capitano Basil Kwauk, sono stati trasmessi alle autorità aeronautiche indiane, ma non sono stati resi pubblici.
Il rapporto rappresenta una dura ammissione per una compagnia che ha subito il suo peggior disastro quando, a giugno, un Boeing Dreamliner si è schiantato subito dopo il decollo, causando 260 morti. Air India ha inoltre ricevuto in passato richiami per aver operato aerei senza controllare l’equipaggiamento di emergenza, per non aver sostituito in tempo componenti dei motori e per aver falsificato registri di conformità, oltre ad altre carenze emerse durante gli audit.
La scorsa settimana Air India ha definito l’incidente di novembre sull’Airbus “deplorevole” e ha comunicato che alcune persone sono state sospese, mentre l’ente regolatore indiano dell’aviazione civile, la DGCA, ha ordinato la messa a terra dell’aereo e l’avvio di un’indagine.
Air India, controllata dal Tata Group e da Singapore Airlines, ha dichiarato a Reuters di aver segnalato proattivamente l’incidente alla DGCA e di aver “adottato misure immediate per evitare il ripetersi di casi simili”, aggiungendo che continuerà a rafforzare i propri sistemi di conformità. Né la DGCA né Airbus hanno risposto alle richieste di commento di Reuters.
Piloti richiamati alla massima attenzione
Una violazione dell’ARC può comportare una sanzione fino a 10 milioni di rupie (circa 111.000 dollari).
Secondo la DGCA, il certificato viene rilasciato annualmente agli aerei commerciali dopo un’analisi completa della conformità agli standard di aeronavigabilità e in genere segue un’ispezione fisica, che comprende controlli interni ed esterni, dai kit medici a bordo alle condizioni degli pneumatici.
L’indagine ha rilevato che l’aeromobile VT-TQN ha effettuato otto voli passeggeri e un volo di prova con ARC scaduto a causa della “convergenza di molteplici carenze organizzative e di processo latenti”.
È emerso che entrambi i motori erano stati sostituiti e che l’aereo era stato autorizzato al volo di prova del 24 novembre senza lo speciale permesso richiesto, perché l’ingegnere della manutenzione “non aveva controllato i documenti di bordo”. Anche i controlli successivi sui voli passeggeri sono stati omessi, aggiunge il rapporto, redatto dopo interviste ai dipendenti e l’analisi di documentazione interna.
L’indagine attribuisce responsabilità anche ai piloti, affermando che quelli che hanno operato gli otto voli non hanno rispettato le procedure operative standard prima del decollo.
Il 1° dicembre, il direttore delle operazioni di volo di Air India, Manish Uppal, ha ricordato a tutti i piloti, tramite una email interna, di verificare la documentazione prima di ogni volo, inclusi carte di navigazione, manifesto di carico e ARC, riferisce il rapporto.
«Il mancato rispetto delle politiche aziendali o delle SOP sarà considerato una violazione grave e potrà comportare provvedimenti», recitava la comunicazione.
Ad ottobre, Airbus aveva richiamato circa 6.000 A320 per sostituire urgentemente un software di controllo vulnerabile alle radiazioni solari, dopo un incidente su un volo JetBlue negli Stati Uniti. Il richiamo aveva provocato ritardi e cancellazioni in tutto il mondo. Tra i velivoli interessati c’era anche l’Airbus A320neo che trasportava Papa Leone XIV in Turchia e Libano, per il quale il componente necessario e il tecnico erano stati inviati a Istanbul. Dei 6.000 aerei, 5.000 avevano ricevuto solo l’aggiornamento software, mentre 900 avevano dovuto sostituire il computer di bordo.