corriere.it, 9 dicembre 2025
Brigitte Macron contro le femministe che bloccano lo spettacolo del comico assolto dall’accusa di stupro: «Brutte str...». Polemica in Francia
Nelle immagini rubate e diffuse sui social media, si vede Brigitte Macron andare a salutare l’umorista Ary Abittan un istante prima che salga sul palco delle Folies Bergères, domenica sera. Il giorno prima quattro militanti femministe avevano interrotto lo spettacolo indossando delle maschere con il volto di Abittan e la scritta «violentatore», nonostante l’uomo sia stato assolto in primo grado e poi anche in appello da un’accusa di stupro rivoltagli nel 2021.
La prèmiere dame si avvicina sorridendo, «allora come stai?». «Ho paura», risponde lui, sempre con il sorriso, mostrando l’eccitazione degli istanti che precedono l’apertura del sipario. «Paura di cosa?», ribatte lei. «Di tutto». «Si ci sono delle brutte stronze le sbatteremo fuori», risponde Brigitte Macron ridendo, «dici?», fa lui a sua volta con il sorriso, «soprattutto banditi mascherati», aggiunge lei.
Uno scambio che sta provocando molte polemiche in Francia: da un lato la première dame è accusata di tradire la causa della lotta alle violenze sulle donne, che peraltro il presidente aveva definito «la più importante» del suo primo mandato, nel 2017. Dall’altro c’è chi fa notare che Abittan è stato processato, prosciolto dalle accuse dopo oltre tre anni di udienze, e questo dovrebbe bastare.
Il collettivo #NousToutes, al quale appartengono le militanti, ha condiviso il video sul proprio conto Instagram insieme a messaggi di sostegno all’azione di sabato sera. Il collettivo ha anche lanciato l’hashtag #SalesConnes, ovvero «brutte stronze». «Siamo profondamente scioccate e scandalizzate. Le parole usate la dicono lunga sulla sua visione delle cose, il messaggio politico è estremamente scioccante», ha dichiarato un’attivista che ha partecipato all’azione e che si presenta con lo pseudonimo di Gwen. «È un ulteriore affronto alle vittime e alle associazioni femministe», ha aggiunto.
L’entourage della moglie di Emmanuel Macron ha assicurato che «questo scambio va visto solo come una critica al metodo radicale utilizzato da coloro che sabato sera hanno disturbato, mascherate, lo spettacolo di Ary Abittan per impedire all’artista di esibirsi sul palco. Brigitte Macron non approva questo metodo radicale», ha aggiunto la stessa fonte.
L’attrice e militante femminista Judith Godrèche ha espresso il suo sostegno al collettivo con questo messaggio su sfondo nero: «Anch’io sono una brutta stronza. E sostengo tutte le altre». «Parole gravissime», «una first lady non dovrebbe dire cose del genere», ha detto la leader ecologista Marine Tondelier. Alla luce dell’archiviazione del caso, Ary Abittan «può tornare sul palcoscenico» ma «anche le femministe possono esprimere la loro opinione al riguardo», ha aggiunto.
La France insoumise, il partito della sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon, ne approfitta per rilanciare la richiesta di dimissioni di Macron. «Si comincia con i diritti delle donne grande causa del quinquennio, e si finisce con gli insulti», dice Manon Aubry. «È ora che i Macron se ne vadano».
L’animatore star del gruppo Bolloré, Pascal Praud, su CNews invece difende Brigitte Macron e Ary Abittan: «Una première dame forse non dovrebbe dire certe parole, ma le ha pronunciate in un contesto privato. E comunque, l’attore è stato processato e assolto. Il collettivo #Nous Toutes rifiuta una decisione di giustizia e conduce, in totale impunità, azioni illegali».