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 2025  dicembre 08 Lunedì calendario

Come si occupa un parcheggio a Roma? Sedie, calcinacci e birilli umani: la “conquista” degli automobilisti

A Roma, città che offre un posto auto ogni 39 residenti (meno che in qualunque altra città italiana), vedere un parcheggio libero quando non si è al volante della propria auto significa bere alla fontana dell’amarezza e del rimpianto È comprensibile che qualcuno non rinunci a cogliere l’occasione, come chi trova una banconota sul marciapiede e prova ad appropriarsene mettendoci un piede sopra. Le tecniche sono note. La più diffusa è il ricorso a un complice come segnaposto: piazzare a mo’ di birillo un parente o un amico, che proverà a tenere la posizione finché possibile, facendo l’indifferente, fissando il telefonino o guardando le nuvole in cielo, e se qualche automobilista si fa sotto a reclamare quello spazio il birillo umano dovrà tirare fuori tutta la sua faccia tosta facendo “no” con il ditino, ben sapendo di non averne alcun titolo, ben sapendo di non averne alcun titolo, ed esponendosi al rischio della rissa. Poi ci sono quelli che il posto lo vogliono conquistare in via permanente, e allora una persona fisica non basta più, ci vuole la stabilità sfrontata di un corpo inanimato. Una sedia per esempio, oppure – e sta diventando una presenza sempre più diffusa ai lati delle carreggiate urbane – un bel sacchetto di calcinacci. Oggetto molto funzionale, perché occupa bene il quadrato di asfalto da difendere e al tempo stesso invia un messaggio chiaro agli altri automobilisti: questo posto è stato preso da gente che lavora e perciò ne ha pieno diritto. Un diritto che, ovviamente, non esiste, un cantiere privato non comporta l’occupazione di suolo pubblico, e chi ha lasciato quel sacchetto rischia la multa come chiunque altro. Bisogna solo trovare un vigile per applicare il codice della strada. Ma forse si fa prima a trovare un altro parcheggio.