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 2025  dicembre 08 Lunedì calendario

Valeria De Vellis: "I miei divorzi vip da Berlusconi a Icardi Oggi si litiga per gli embrioni congelati"

«Negli anni il divorzio ha smesso di essere un tabù e le persone non sono più disponibili al compromesso». Valeria De Vellis difende da molto tempo i più celebri volti italiani, tanto da avvalersi del titolo di “avvocata dei vip”. La legale milanese ha assistito nei decenni all’evoluzione di processi e sentenze nei tribunali del nostro Paese. E anche della mentalità.
Avvocata, lei è diventata famosa alle cronache italiane per il divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Cosa ricorda di quell’epoca?
«È stato un caso molto importante, ma non solo per i nomi e i valori in gioco».
Cosa le disse quando lo conobbe?
«Una frase secca: “Quello che dovevo dare nel matrimonio, l’ho già dato”. E su questa frase costruimmo una linea difensiva».
Cioè?
«Berlusconi doveva versare all’ex moglie un assegno di 1,4 milioni di euro al mese. Alla fine del processo siamo riusciti a farlo annullare con efficacia retroattiva».
E quanti soldi dovette restituire Lario?
«Quarantasei milioni. Ma Berlusconi non volle indietro quasi nulla».

Non poco.
«Sì. Quella sentenza fece scuola. Fino ad allora la consistenza dell’assegno di divorzio era stabilita dal tenore di vita. Questo nuovo orientamento sembra essere contro le donne, ma non lo è, anzi è l’affermazione del femminismo: non hanno bisogno della paghetta per fare la vita che vogliono. Infatti i giudici hanno cambiato rotta individuando altri parametri».
Quali?
«Per esempio, se il coniuge ha fatto dei sacrifici e ha rinunciato a lavorare per dedicarsi alla famiglia e ai figli, ha diritto all’assegno. Ma se ha continuato a fare lo stesso lavoro che faceva prima di sposarsi, senza condizionare le sue scelte professionali a causa del matrimonio, non può pretendere di essere mantenuto».
C’è altro?
«I giudici valutano anche il contributo che ha dato un coniuge alla formazione del patrimonio dell’altro».
Ed era quello il caso con Berlusconi?
«Aveva già costruito la sua fortuna prima di sposare Lario».
Fu per lui un divorzio sofferto?
«Posso dire che ha sempre apprezzato molto la dedizione che la ex moglie aveva avuto per figli e nipoti».
Quindi considera quella sentenza una vittoria per le donne?
«Per tutti, anche per gli uomini. Qualche anno fa assistetti Barbara D’Urso nel divorzio con Michele Carfora. La situazione lì era simile a quella di Berlusconi, a sessi invertiti. L’assegno era stato eliminato perché lui aveva formato un’altra famiglia, pur senza sposarsi».
E cosa le disse Berlusconi dopo la vittoria in Cassazione?
«"Come vede avvocato, ho sempre ragione"».

Il suo nome è finito tra le cronache perché sta assistendo l’ex calciatore dell’Inter Mauro Icardi nel divorzio con l’ex Wanda Nara?
«C’è un procedimento ancora in corso, posso solo dire che ci sono delle analogie con il caso del Cavaliere».
La richiesta più strana che ha visto?
«Non posso rivelare i nomi, ma una coppia divorziata aveva due cani comprati durante il matrimonio. Dopo la separazione gli animali sono andati entrambi in depressione, certificata dal veterinario. I due ex si dovevano vedere settimanalmente per farli giocare».

In trent’anni di carriera come si sono evoluti i divorzi?
«Sempre più donne lavorano e conquistano un’indipendenza economica, molti uomini non riescono a adattarsi a questo».
E la violenza di genere?
«Prima si sopportava troppo. Oggi alle prime avvisaglie fortunatamente spesso si capisce che c’è qualcosa che non va e si chiude il matrimonio».
I divorzi tra gli over 60 sono triplicati in 10 anni. Perché?
«Quando ci si rende conto che l’amore è finito ci si lascia, più di prima. Oggi le persone hanno scoperto il diritto di amare e di essere amati».

Cosa è più conteso in tribunale?
«Senza contare casa e figli, una volta si litigava per il corredo o i regali di nozze. Oggi si discute per gli animali o gli embrioni congelati»
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Una soluzione?
«Gli accordi prematrimoniali in Italia sono ancora un tabù: quando c’è l’amore non bisogna parlare di soldi. Invece sono fondamentali perché consentono alle coppie di decidere nel loro momento migliore cosa accadrà, eventualmente in quello peggiore».