repubblica.it, 8 dicembre 2025
Il Var raddoppia: la Fifa pronta a usarlo anche per i calci d’angolo
Mentre una parte del mondo del calcio chiede di limitare i casi di intervento del Var – per arginare il moltiplicarsi delle review e i tempi dilatati – la Fifa sembra intenzionata ad andare nella direzione opposta. L’idea è ampliare ulteriormente il perimetro di utilizzo del video, impiegandolo per tutti i “fatti oggettivi” rivedibili. L’intenzione è di introdurre nel Mondiale 2026 la revisione video per i calci d’angolo, primo passo verso l’assegnazione automatica dei corner, a cui si potrebbe arrivare in un triennio. E in prospettiva, tutti i superamenti delle linee di gioco potrebbero diventare materia da Var, aprendo una riflessione inevitabile sul ruolo degli assistenti, già oggi marginali e sempre più sostituibili dalla tecnologia.
L’ipotesi a cui lavora la Fifa è che il Var possa intervenire per stabilire se il pallone abbia superato completamente la linea di fondo e soprattutto per individuare l’ultimo tocco, nei casi dubbi. L’Ifab, l’organismo che valuta le modifiche regolamentari, discute da mesi di questa possibilità, spinta da una constatazione: dai calci piazzati nascono sempre più gol e, dunque, vengono decise sempre più partite. Non a caso, Pierluigi Collina, responsabile arbitrale della Federazione internazionale, si è detto favorevole ai corner sotto revisione.
La Coppa del Mondo 2026, in programma tra Stati Uniti, Canada e Messico fra giugno e luglio prossimi, potrebbe diventare il banco di prova di questa novità. Dopo il debutto del fuorigioco semiautomatico nel Mondiale del 2022 in Qatar, la rassegna iridata americana potrebbe così segnare un altro passo in avanti dal punto di vista tecnologico. L’Ifab discuterà le proposte a gennaio, ma la Fifa sembra fortemente intenzionata a testare comunque il Var sui corner, almeno nelle fasi finali del torneo.
A chi teme un’ulteriore frammentazione delle partite, Collina risponde con un argomento pratico. “Il criterio principale è l’assenza di ritardi. Con i calci d’angolo c’è già un ritardo fisiologico, perché quando viene concesso un corner normalmente si aspetta che i due difensori centrali arrivino. Di solito servono 10-15 secondi per preparare gli attaccanti. In quei 10-15 secondi, se il calcio d’angolo viene assegnato erroneamente, tutti hanno la prova che sia stata presa una decisione sbagliata”, ha detto nell’ultima riunione tecnica sul tema. Secondo la Fifa, dunque, il controllo non allungherebbe i tempi.
In tutta Europa – ma in particolare in Liga e in Serie A – nella stagione in corso i calci d’angolo sono al centro della polemica. L’ultimo episodio: in Coppa Italia, Lazio-Milan è stata decisa da un gol nato da un calcio d’angolo discusso. Massimiliano Allegri, presentando la partita dei rossoneri a Torino contro i granata, ha sintetizzato così la sua settimana: “Ho sorriso dopo la partita, perché sabato nella decisione del rigore è stato tolto alla Lazio un angolo che era angolo, giovedì siamo stati eliminati per un angolo che non era angolo. Il calcio l’ha inventato un diavolo, ci sono certe combinazioni... Ma ci abbiamo riso sopra”. La soluzione sembra a portata di mano: ridurre il caso, affidandosi sempre più alle immagini.
Non si tratterebbe di una rivoluzione assoluta. In competizioni Fifa precedenti, come la Coppa d’Africa 2022, nella partita fra Nigeria ed Egitto, un arbitro cambiò una rimessa dal fondo in calcio d’angolo dopo un check Var. È questo il perimetro che convince i vertici arbitrali: decisioni basate su elementi verificabili, riducendo la componente interpretativa. Proprio per questo, l’Ifab appare più prudente sull’estensione del Var ai secondi cartellini gialli: lì la soggettività resta forte, a differenza di una palla che supera – o no – una linea. Resta però un grande dubbio: cosa far fare ai guardalinee, che già oggi, con il fuorigioco semi-automatico, sono spesso poco impiegati? Un’ipotesi è di coinvolgerli proprio nelle valutazioni non oggettive, come l’intensità di un contatto che avviene nella zona delle fasce. Anche su questo, il dibattito è aperto.