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 2025  dicembre 07 Domenica calendario

Fisco, lettere bonarie e uso degli algoritmi. Corrono gli incassi

Sull’onda delle attività di compliance sono sempre più visibili – più precisamente con oltre un miliardo di incasso in più – gli effetti della lotta all’evasione. Dall’ultimo Bollettino delle entrate tributarie pubblicato sul sito del Dipartimento Finanze del Mef, si evince che «nel periodo gennaio-ottobre 2025 il gettito derivante dall’attività di accertamento e controllo si è attestato a 12,824 miliardi». Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, c’è un aumento di 1,125 miliardi, con una crescita del 9,6 per cento.
Più in generale, grazie al recupero delle imposte dirette sono entrati nelle casse dello Stato 6,561 miliardi, con una differenza in positivo di 998 milioni (+17,9 per cento) a livello tendenziale. Sul versante delle imposte dirette il recupero è stato di 6,263 miliardi: in questo caso l’aumento del gettito è pari, nello stesso lasso di tempo, a 127 milioni (+2,1 per cento).
Entrando più nello specifico, si scopre che l’incasso recuperato sull’Irpef, l’imposta sui redditi personali, grazie alle attività di accertamento e controllo registra nei primi dieci dell’anno un aumento di 278 milioni (+7,6 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2024, sfiorando i 4 miliardi complessivi. Maggiore la crescita del recupero sul versante Ires (l’imposta sui redditi delle società): 531 milioni (+37 per cento), con l’incasso totale che è salito a 1,968 milioni. Sul fronte delle imposte indirette, l’Iva incassata raggiunge i 5,859 miliardi, con ulteriori 78 milioni (+1,3 per cento). Stabile il dato sulle tasse automobilistiche, con gli 007 del fisco che hanno accertato e incamerato un milione in più per un totale di 13 milioni. Un milione in meno dal bollo auto.

Questi dati fanno ben sperare il Dipartimento delle Finanze, anche perché sono in linea con i risultati delle attività realizzate dodici mesi prima. Parliamo del 2024, anno record nella lotta all’evasione, quando – anche con l’apporto della Pace fiscale – l’Agenzia delle Entrate ha recuperato 26,3 miliardi di imposte non versate, con una crescita di gettito pari a 1,6 miliardi (+6,5 per cento) rispetto al dato del 2023. Risorse che finiscono anche per assottigliare lo storico taxgap italiano: stando alle ultime rilevazioni a disposizione – quelle nella Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva – nel 2021 oscillava tra i 98,1 e 102,5 miliardi.
Fin qui i numeri. Ma per capire meglio a che cosa è dovuta l’ultima accelerazione nell’aumento nella riscossione è utile partire dalle considerazioni di Vincenzo Carbone, direttore dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il quale ha sottolineato l’importanza del combinato disposto tra l’introduzione della fatturazione elettronica e lo split payment (che impone di far versare l’Iva direttamente al soggetto che riceve la fattura per un bene o una prestazione). Strumenti, ha spiegato, stanno «generando un effetto di compliance» che garantiscono maggiori incassi all’anno vicini ai 7 miliardi di euro.
In questa direzione non vanno dimenticati il sistema dei controlli che unisce tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale per automatizzare i processi e scandagliare le banche dati e i metodi tradizionali di verifica. Soluzioni che hanno permesso anche di affrontare le pendenze con i grandi gruppi (come i 326 milioni versati a febbraio al fisco da Google per chiudere un lungo contenzioso). A livello più trasversale c’è l’effetto delle lettere di compliance inviate dall’Agenzia ai contribuenti per ridurre errori e frodi. Sul fronte normativo, poi, il governo si appresta a introdurre nella manovra in discussione in Parlamento nuove misure come i paletti per la compensazione per i crediti d’imposta e rafforzare i controlli automatizzati Iva tramite fattura elettronica e i corrispettivi telematici. Il tutto mentre l’Agenzia delle Entrate porterà nel 2026 a quota 270mila le verifiche per salire a 350mila entro il 2028.
Un peso importante in questa partita ha finito per averlo anche il Pnrr. Che tra gli obiettivi imposti al nostro Paese vede la riduzione dell’evasione fiscale, l’aumento delle lettere di compliance e del gettito corrispondente, l’introduzione delle dichiarazioni Iva precompilate fino al potenziamento «della capacità operativa dell’amministrazione fiscale».
Intanto, sempre dall’ultimo bollettino del Dipartimento fiscale, si scopre che tra gennaio e ottobre le entrate totali hanno raggiunto i 471,630 miliardi, con una crescita superiore ai 9,338 miliardi (+2 per cento) rispetto ai primi dieci mesi del 2024. La prossima settimana, poi, si attendono emendamenti alla manovra sul fronte delle rendite finanziarie.