il Fatto Quotidiano, 6 dicembre 2025
“Torre de’ Conti era pericolante dal 2004” Indagato ingegnere che ha dato l’ok ai lavori
Che la Torre de’ Conti di Roma fosse pericolante lo si sapeva dal 2004. E in quasi 20 anni non erano mai stati effettuati monitoraggi strutturali continuativi. L’affermazione è contenuta in un documento del 2 dicembre scorso a firma di Federico Gigli, architetto della Sovrintendenza di Roma Capitale, indagato nell’ambito dell’inchiesta sul crollo parziale dell’edificio medievale, il 3 novembre scorso, che è costato la vita all’operaio romeno Octav Stroici. Le affermazioni di Gigli sono arrivate in risposta a una richiesta di accesso agli atti presentata dal consigliere capitolino della Lega, Fabrizio Santori. “Non so a quale monitoraggio si riferisca – si legge nel documento – Da quando i locali sono stati chiusi nel 2004, a seguito dei verbali della commissione stabili pericolanti di Roma Capitale, non sono a conoscenza di monitoraggi strutturali continuativi. Nell’ambito della progettazione Pnrr sono state svolte campagne di indagine recepite nei progetti”. Il problema è che i dipendenti del Comune sono usciti definitivamente dall’edificio dal 2006. Poi da quel momento, evidentemente, la Torre è stata lasciata a marcire nel cuore di Roma, proprio con vista sui Fori Imperiali. Così quando nel 2023 è stata redatta la relazione per il restauro, la Torre era già al limite. Crepe ovunque, murature fessurate, solai in dissesto. La perizia lo dice chiaramente: “La fabbrica presenta numerosi fenomeni fessurativi”. Solai con “scarsa resistenza”, controsoffitti crollati, infissi ammalorati, infiltrazioni d’acqua croniche.
Eppure il 30 maggio 2025 una perizia tecnica a firma dell’ingegnere Stefano De Vito della società Bcd Progetti Srl, spiegava che i solai non sarebbero crollati, a meno che non vi fossero saliti più di due operai per volta (cosa che non risulta sia avvenuta). Lo ha raccontato in esclusiva Il Fatto il 6 novembre scorso. Ora De Vito è tra i quattro indagati della Procura di Roma, insieme a Gigli e ad altri due tecnici esterni al Campidoglio, Orazio e Giuseppe Licciardello dello studio Licciardello progetti e società di ingegneria, responsabili della validazione del progetto. “Preoccupa ancora di più il silenzio della politica su una vicenda di questa gravità – dichiara Santori – Il sindaco continua a non presentarsi in aula e a non fornire alcuna spiegazione ai cittadini e all’Assemblea capitolina, nonostante un crollo, una vittima e interrogativi pesantissimi sulla sicurezza dei cantieri nel centro storico”.