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 2025  dicembre 07 Domenica calendario

Fifa, Infantino potrebbe essersi giocato la rielezione con l’abbraccio a Trump

La rielezione di Gianni Infantino a presidente della Fifa potrebbe essere in dubbio a causa della sua troppo stretta relazione con Donald Trump. Un’inchiesta del sito di news americano Politico rivela che mezza dozzina di dirigenti di federazioni calcistiche in tre continenti hanno preso le distanze dall’atteggiamento di Infantino nei confronti del presidente degli Stati Uniti, culminato nella consegna a Trump di un “premio Fifa per la pace” durante la cerimonia di annuncio dei gironi dei Mondiali dell’estate prossima negli Usa, in Canada e in Messico. Un premio che Trump ha accettato come sorta di alternativa al Nobel per la pace, che è notoriamente una delle sue ambizioni. La decisione di conferirgli un premio per la pace della Fifa, scrive Politico, non era stata condivisa con i vertici della federazione calcio internazionale e li avrebbe sorpresi negativamente. Nessuno degli altri 37 membri del consiglio direttivo della Fifa ne sapeva niente.
Il rapporto di Infantino con Trump sarebbe uno dei fattori che spingeranno nel 2027 altri dirigenti della Fifa a candidarsi alla presidenza contro di lui. Mentre nei due precedenti mandati è stato eletto senza alcuna opposizione, come successore di Sepp Blatter (bersagliato di accuse di corruzione per le assegnazioni dei Mondiali a Russia e Qatar), l’anno prossimo sembra probabile che ci saranno degli sfidanti al suo progetto di venire confermato per la terza volta nell’incarico. La decisione di candidarsi, commentano fonti anonime interpellate da Politico, maturerà nei prossimi sei-sette mesi e molto dipenderà dall’andamento dei Mondiali 2026. Ma qualcuno comincia già a farsi avanti, come Victor Montagliani, il presidente (di origine abruzzese) della federcalcio canadese. Per alcuni anni il poliglotta italo-svizzero Infantino ha raccolto ampi consensi per la gestione della Fifa, portandola a espandere la partecipazione ai Mondiali e a dare maggiore visibilità al calcio con la Fifa World Cup per club. Ma il suo “corteggiamento” di Trump sta creando sempre più scontento. È cominciato con la presenza inconsueta e non necessaria in campo del presidente americano alla finale della Fifa World Cup per squadre. È proseguito con la scena nell’ufficio ovale della Casa Bianca in cui Infantino ha presenziato in silenzio alle minacce di Trump al Messico, screditando la nazione co-ospite dei Mondiali. E ora il premio Fifa per la pace potrebbe diventare la goccia che fa traboccare il vaso. O per dirla in termini calcistici, un clamoroso autogol.