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 2025  dicembre 07 Domenica calendario

Missoni verso la cessione: tre i gruppi interessati, ma in pole c’è Authentic Brands

Missoni è in trattative avanzate per vendere una quota di controllo del marchio fondato nel 1948 da Ottavio Missoni. Il gruppo della maglieria e dell’arredo per la casa è infatti entrato nel mirino di alcuni investitori esteri, i quali hanno bussato alla porta del Fondo Strategico Italiano che nel 2019 ha rilevato il 41,2% della griffe al fianco dell’omonima famiglia, investendo attraverso un aumento di capitale 70 milioni nel rilancio della società.
Da allora Missoni è stata risanata ed è tornata ad aumentare ricavi e redditività, riducendo i debiti grazie alla generazione di cassa, ma resta ancora piccola a confronto dei colossi della moda e del lusso internazionale. E così, dopo aver chiuso il 2024 con ricavi pari a 120 milioni, un margine operativo lordo di 16,6 milioni e un utile netto di 8,9 milioni, le previsioni per l’anno in corso sono di un aumento significativo della redditività, anche grazie ad alcuni accordi importanti firmati nell’arredo casa e nei contratti, tra cui la sponsorizzazione delle divise del personale di volo di Delta Airlines.
Passata la fase di ristrutturazione, dopo aver chiuso la seconda linea M Missoni e aver fatto importanti investimenti sulla filiera, tra cui l’acquisizione di Tricotex (azienda di Gallarate specializzata nella maglieria di lusso), Missoni ha bisogno di ampliare la propria rete di monomarca, dato che è ancora sotto rappresentata sia in Asia che in Nord America. Si tratta di un progetto d’investimento ambizioso che richiederebbe capitali che la famiglia non è in grado di sostenere. Per cui Fsi sarebbe felice di trovare un partner industriale del settore con le spalle più grosse, per accompagnare con una minoranza inferiore a quella odierna, anche la successiva fase di sviluppo del canale retail.
Fatto sta che dopo aver escluso dal tavolo delle trattative i fondi di private equity, il fondo guidato da Maurizio Tamagnini – che per conto della famiglia sta gestendo la trattativa senza un advisor finanziario – al momento avrebbe intavolato discussioni avanzate con tre diverse società estere, di cui due americane e una del Vecchio continente, che piace sia Fsi e ai Missoni perché sarebbe complementare allo sviluppo futuro del brand. Detto questo, tra i tre pretendenti il pole position ci sarebbe Authentic Brands, colosso Usa da 32 miliardi di ricavi e una rete di oltre 30 mila tra negozi e corner, che controlla marchi come Guess, Reebok, Prince, Juicy Couture, tra cui i marchi italiani Champion e Nautica. Il colosso guidato da Jamie Salter da mesi orbita intorno a Missoni, ma si era sfilato dalla trattativa a settembre quando aveva intrapreso una trattativa in esclusiva con Lvmh per rilevare Marc Jacobs. Tuttavia, l’operazione non è andata a buon fine, perché chi conosce Salter lo descrive come un manager molto disciplinato nelle sue valutazioni, e alla fine non era riuscito a trovare con Lvmh un accordo sul prezzo.
Tramontata la trattativa con Marc Jacobs, a inizio novembre Salter sarebbe tornato sui suoi passi e avrebbe riallacciato il dialogo con Fsi per rilevare il controllo di Missoni, ma pur essendo avvantaggiato rispetto agli altri due pretendenti in lizza, non avrebbe ricevuto ancora un diritto di esclusiva nell’operazione. Oltre al prezzo, che è comunque una variabile determinante per la vendita del controllo, Missoni vorrebbe infatti selezionare un partner e un progetto industriale capace di garantire al gruppo lo sviluppo che si merita un marchio storico, che oltre all’abbigliamento e agli accessori, ha un forte potenziale nel tessile e nell’arredo casa.