corriere.it, 6 dicembre 2025
Confcommercio, con l’arrivo delle tredicesime consumi fino a 50 miliardi: 1.064 euro di spesa a famiglia
Con l’arrivo delle tredicesime per pensionati e lavoratori Confcommercio stima una maggiore propensione di spesa per le famiglie durante il periodo delle feste. Gli italiani, calcola l’Ufficio studi, destineranno quest’anno ai consumi quasi 50 miliardi di euro. Un valore che rappresenta un incremento di 2,4 miliardi rispetto all’anno passato e che comporterà una spesa media per a famiglia pari a 1.064 euro (+2,8%).
Il calcolo dell’Ufficio studi parte dall’ammontare delle tredicesime `nette´, pari a 57,4 miliardi di euro, incassate entro dicembre dai circa 20 milioni di lavoratori del settore pubblico e privato e dagli oltre 16 milioni di pensionati (per cui pesa la rivalutazione annuale dell’assegno). Posti gli accantonamenti per far fronte alle scadenze di dicembre legati al saldo Imu, Tasi e alla tassa di proprietà dell’auto, si arriva a 48 miliardi di spesa potenziale che salgono a 49,9 miliardi considerando i lavoratori indipendenti.
La confederazione spiega poi come la spesa dedicata strettamente ai regali di Natale si attesterà intorno ai 10,1 miliardi. Un dato che per Confcommercio è positivo: il più alto dal 2020 con una spesa a persona che lievita, seppur di poco, da 210 a 211 euro. Nell’analisi si legge: «Con un’inflazione ormai sotto controllo, l’occupazione ai massimi e un maggior reddito disponibile, i consumi delle famiglie, che tra il 2019 al 2025 sono rimasti deboli crescendo solo dello 0,8%, potrebbero registrare un miglioramento a dicembre, grazie anche al buon andamento delle vendite durante la Black Week». Che conta un giro d’affari di 5 miliardi di euro, segnando un +20% rispetto all’anno scorso. Tra le priorità degli italiani l’acquisto di elettrodomestici, le uscite al ristorante, le serate a teatro o al cinema, le visite ai musei e una maggiore attenzione al benessere. In aumento anche la quota di chi farà regali: l’81,5% degli italiani, in crescita rispetto al 79,9% dello scorso Natale. Diminuiscono invece coloro che prevedono festività “dimesse” (dal 77,1% al 72,7%), mentre cresce la percentuale di chi affronta «con piacere» le spese natalizie: sale dal 44,4% al 47,8%.