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 2025  dicembre 05 Venerdì calendario

Netflix compra Warner Bros per 83 miliardi. Che cosa può succedere agli abbonamenti streaming?

Terremoto nel mondo dei media. Dopo giorni di trattative, Netflix ha raggiunto un accordo per acquisire gli studios e la divisione streaming Hbo Max di Warner Bros Discovery. Un accordo da 83 miliardi di dollari che segna un riassetto di Hollywood ma anche dell’intrattenimento mondiale.

Giovedì, l’emittente televisiva CNBC aveva riferito che la proposta di Netflix consisteva per l’85% in un pagamento in contanti per le attività.
La mossa è stata preceduta da una gara tra offerenti. Secondo quanto riportato dai media, anche Paramount e Comcast stavano lavorando a offerte migliorate per l’intero gruppo o per una parte della Warner Bros.
Una fusione tra Netflix e Warner Bros Discovery potrebbe cambiare radicalmente il panorama dei media Usa. Le ripercussioni potrebbero arrivare anche alle tasche dei consumatori: l’ipotesi è che l’unione di Netflix e HBO Max possa ridurre i costi di streaming per i consumatori. Nella battaglia tra offerte su Warner Bros Discovery, Netflix è emersa come il primo offerente anche perchè ha fatto un’offerta prevalentemente in contanti. L’offerta di 28 dollari per azione si confronta con il prezzo di chiusura di Warner Bros di 24,54 dollari di ieri, giovedì 4 dicembre, e con una precedente offerta di Paramount di quasi 24 dollari per tutte le attività della società che comprendono anche reti via cavo come CNN, TNT e TBS.
Netflix si sta diversificando in modo aggressivo al di là del suo modello di abbonamento principale per ottenere nuovi flussi di entrate. Un accordo con Warner Bros, i cui franchise includono “Harry Potter”, “Game of Thrones” e DC Comics, trasformerebbe Netflix in una potenza mediatica integrata verticalmente, dotandola di una delle librerie più preziose di Hollywood.
Netflix otterrebbe il controllo esclusivo a lungo termine sulle proprietà intellettuali premium, riducendo al contempo la sua dipendenza dagli studios esterni, mentre si espande nel settore dei giochi, dell’intrattenimento dal vivo e in ecosistemi di consumo più ampi.
La notizia di un potenziale accordo ha spinto un consorzio di figure di spicco dell’industria cinematografica a sollecitare l’intervento del Congresso degli Stati Uniti in caso di successo dell’offerta di Netflix, mettendo in guardia da un’incombente crisi economica e istituzionale a Hollywood. La Paramount ha accusato la Warner Bros di aver messo in atto un processo di vendita iniquo che favorisce Netflix rispetto ad altri offerenti, come ha riportato la CNBC giovedì, citando una lettera inviata dalla società di media appena fusa.
In ottobre, il consiglio di amministrazione della Warner Bros ha rifiutato un’offerta di circa 60 miliardi di dollari da parte della Paramount per l’intera società e ha quindi avviato un processo formale di vendita dei suoi beni.
La novità porterebbe a un nuovo capitolo nella storia dell’intrattenimento moderno. L’operazione, per Netflix rappresenterebbe il passo decisivo verso un modello sempre più integrato, capace di controllare contenuti, distribuzione e nuove forme di monetizzazione. Per Hollywood, invece, si tratterebbe dell’ennesima scossa in un settore già attraversato da consolidamenti, scioperi e rivoluzioni industriali. Ora gli occhi sono puntati su Washington e sulle autorità antitrust: saranno loro a determinare se questo matrimonio potrà davvero compiersi e ridisegnare il futuro dello streaming globale.