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 2025  dicembre 05 Venerdì calendario

Grafica Veneta investe 150 milioni. Cresce la tipografia dei bestseller

Da piccola stamperia artigianale a Trebaseleghe, paesino in provincia di Padova, a terzo player nella stampa di libri degli Stati Uniti: in 40 anni di storia, celebrati a fine novembre alla Triennale di Milano con un volume, Grafica Veneta è diventata un colosso mondiale da 250 milioni di copie all’anno. Una crescita che affonda le radici nella tradizione tipografica veneziana, ma con lo sguardo puntato sul futuro, come spiega il presidente Fabio Franceschi, 56 anni, che nel 2002 ha rilevato l’azienda fondata nel 1985 dai fratelli Rino e Sergio Franceschi, allora specializzata in stampe per la pubblica amministrazione.
«Non volevamo solo celebrare, guardiamo ai prossimi 20 anni», spiega Franceschi. «Nel nostro mondo l’intelligenza artificiale sta entrando in modo pesante e dobbiamo integrarla con clienti, fornitori e l’azienda stessa». La strategia passa da investimenti massicci: 150 milioni nel 2026, destinati sia ai data center proprietari per l’AI, che è stata sviluppata in casa per proteggere i dati, sia all’energia rinnovabile per farli funzionare. «Abbiamo 60 megawatt di capacità installata e produciamo 10 volte più di quanto consumiamo, ma continuiamo a investire per potenziare i data center, uno a Chicago e uno in Veneto, che funzioneranno con le rinnovabili. Il target è arrivare in due o tre anni a 200 megawatt nei parchi fotovoltaici».
Le risorse serviranno anche per una nuova acquisizione negli Stati Uniti, la terza dopo Lake Book Manufacturing a Chicago nel 2021 e P.A. Hutchison Company in Pennsylvania nel 2024. «Vogliamo rilevare uno stampatore vicino a Boston per diventare il terzo player americano», afferma Franceschi. E ammette: «Per uno che parte da Trebaseleghe non è poco». Già oggi «l’80% dei ricavi del gruppo arriva dagli Usa», dove il settore continua a crescere, perché gli americani leggono in media dai 4 ai 6 libri all’anno a testa, mentre «il mercato europeo è stagnante». Perciò «cuore e cervello sono italiani, ma siamo un gruppo americano con base in Italia», dice Franceschi.
La forza competitiva è l’innovazione che ha cambiato i tempi tradizionali dell’editoria: nel 2003 servivano 4 settimane per produrre un volume. Oggi il servizio H24 consegna 10 mila copie di cinque titoli diversi in 24 ore. La svolta è «Io uccido» di Giorgio Faletti: «Partiti con pochissime copie, dopo tre giorni ne stampavano 50 mila a settimana», ricorda Franceschi. Ma il riconoscimento internazionale arriva con la stampa dei libri di Harry Potter: oltre 50 milioni di copie in 10 lingue, con misure di sicurezza maniacali per convincere l’attentissima J.K. Rowling. «Avevamo sei persone di guardia su tre turni, i camion viaggiavano sigillati come portavalori e il carico veniva nascosto con piume e pallet oscurati per non rivelare il contenuto», racconta l’imprenditore.
Il catalogo di Grafica Veneta ora spazia dalla scolastica ai codici civili, con particolare attenzione alla qualità: libri con carta profumata, dorsi in rilievo, tagli colorati, copertine dove la sola lavorazione può costare un euro. Tra i clienti tutti i primi sei editori italiani, che rappresentano l’80% del mercato. «E pensare che nel 2002 non volevano darci da stampare nemmeno un libro», rammenta Franceschi, che perciò offrì all’editore di stampare il primo titolo, «Donna Lakota», gratis.
Con 700 dipendenti e un rating creditizio «A» stabile, la famiglia Franceschi ha sempre reinvestito nell’azienda, di cui però preferisce non dare numeri su ricavi e redditività. Il sogno? «Fra 40 anni mi piacerebbe vedere Grafica Veneta sempre più integrata con gli editori», confida il presidente. «Non solo stampa, ma un servizio a 360 gradi, dal controllo della produzione al supporto decision ale attraverso la nostra AI».