Corriere della Sera, 5 dicembre 2025
AI su WhatsApp, la Ue accusa Meta. Metaverso, il flop di Zuckerberg
Ci siamo ormai abituati a quel cerchietto che sfuma dal blu al viola tra le nostre chat. Meta AI è sbarcato in Europa lo scorso marzo, su WhatsApp ma anche su Instagram e Facebook. Il chatbot di intelligenza artificiale generativa di Meta si può utilizzare oppure no. Ma non si può decidere di «spegnerlo»: è una funzione non disattivabile e soprattutto è l’unica completamente integrata con l’app di messaggistica più utilizzata nel mondo. Sono le ragioni principali che hanno spinto la Commissione europea ad avviare un’indagine per capire se il colosso di Mark Zuckerberg stia violando le leggi antitrust. Un abuso di posizione dominante che, se confermata, viene aggravata dalle nuove condizioni contrattuali di WhatsApp Business Solution, introdotte a ottobre. Nel documento viene vietato ai fornitori di servizi di AI di metterli a disposizione degli utenti tramite WhatsApp. I chatbot possono essere inclusi nelle chat solo per «funzioni ausiliari o di supporto» ma non «quando è il servizio principale offerto». Il sospetto della Commissione Ue è che Meta stia sfruttando il suo monopolio per diffondere il chatbot di sua proprietà, a scapito della concorrenza. Che non può accedere agli stessi, potentissimi, canali. Le richieste dell’Ue riprendono i dubbi delle autorità italiane antitrust. E infatti il nostro Paese viene escluso dall’indagine delle istituzioni «per evitare sovrapposizioni». Da luglio l’Agcm sta indagando sul possibile abuso di posizione dominante di Meta riguardo Meta AI su WhatsApp.
Secondo Meta le accuse sono «prive di fondamento. La crescente diffusione di chatbot di AI genera un sovraccarico dei nostri sistemi, che non sono stati progettati per supportare questo tipo di utilizzo». É in ogni caso evidente che l’AI è diventata una priorità anche a Menlo Park, la sede di Meta. Dove solo quattro anni fa la parola d’ordine era un’altra: metaverso. Ovvero la costruzione di mondi virtuali dove spostare la socialità, il tempo libero, gli acquisti. Un obiettivo che Zuckerberg aveva annunciato convinto ma che oggi sembra non essere più parte della retorica dell’azienda. Nelle parole e nei fatti: ieri Bloomberg anticipava come Meta si stia preparando a ridurre fino al 30% i suoi investimenti nel metaverso. Probabilmente per concentrare gli sforzi sull’AI, appunto. Gli investitori concordano: i titoli hanno subito guadagnato il 4%.