La Stampa, 4 dicembre 2025
Trump allenta gli standard sull’auto: "Erano orribili"
Donald Trump revoca gli standard sul consumo dei carburanti – adottati una prima volta dal governo di Barack Obama e poi rafforzati da Joe Biden, i cosiddetti Cafe standard che stabiliscono l’efficienza media di consumo di carburante per auto – con l’obiettivo di ridurre il prezzo delle vetture, aumentare i posti di lavoro negli Stati Uniti e garantire risparmi per i consumatori americani di 109 miliardi. «Stiamo riportando indietro l’industria dell’auto che ci era stata rubata – ha detto il presidente -. Avevamo – ha aggiunto – persone che non sapevano che cosa stessero facendo, e hanno messo le persone sbagliate. Questa è stata una cosa davvero incredibile».
In una cerimonia nello Studio Ovale alla presenza dei ceo di Ford, Jim Farley, e di Stellantis, Antonio Filosa, oltre che rappresentanti del Congresso e altri uomini di affari, il presidente ha definito gli standard precedenti «orribili e anti-economici».
Sono misure, ha spiegato Trump, che hanno costretto le case produttrici ad affrontare aggravi che hanno aumentato il prezzo delle auto. «Proteggiamo i lavoratori del settore e permettiamo a tutte le famiglie di poter scegliere l’auto preferita e più conveniente».
È un tema questo su cui Trump ha messo l’accento in campagna elettorale quando ha criticato la politica green di Biden e il pressing per obbligare – di fatto – gli americani a dotarsi di auto elettriche a scapito di quelle a combustione tradizionale.
Dai produttori sono giunte parole positive all’iniziativa di Trump, non solo perché così facendo l’amministrazione riduce i costi e pone un freno a quella che viene considerata una «transizione a tappe forzate» verso l’elettrico; ma anche perché consente di rilanciare l’industria automobilistica negli Stati Uniti.
L’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, ha sintetizzato l’approccio di Trump parlando di «regole che si riconciliano con la domanda reale». «È un grande giorno per Stellantis – ha detto l’ad – perché riteniamo che sia il giorno in cui le regole si riconciliano con la domanda reale». È per questo, ha proseguito Filosa, che Stellantis «ha deciso di investire in Jeep, Ram, Dodge e Chrysler 13 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni aumentando la produzione». Da qui la promessa di «investire di più perché crediamo nella crescita».
Trump ha sottolineato come l’introduzione delle tariffe abbia contribuito, e lo stia ancora facendo, a riportare lavoro e infrastrutture negli Stati Uniti.
Filosa ha parlato di un aumento del 50% della produzione e della creazione di 5000 posti di lavoro legati alla strategia inseguita dal gruppo. Un gruppo pronto a investire laddove ci sono regole chiare che consentano piani di sviluppo certi. È quello che si auspicano i vertici della casa automobilistica possa avvenire nell’Unione europea. Gli investimenti negli Stati Uniti, infatti, non devono essere intesi esclusivamente un beneficio per l’America, ma il successo «si riverbera – si fa sapere – in tutti i Paesi, anche in Italia. Per questo ci aspettiamo regole chiare anche in Europa». È un concetto che era stato spiegato da John Elkann, presidente di Stellantis, il 18 ottobre scorso quando aveva ricevuto lo Special Achievement Award come Global Business del Niaf (National Italian American Foundation). In quella occasione aveva sottolineato che «le opportunità che vediamo in America sono grandi». «Se uno è forte in America, è forte in Italia e nel mondo». E aveva evidenziato come i 13 miliardi per espandere la produzione dei marchi Stellantis «sono il più grande investimento mai fatto qui che coglierà opportunità di crescita e innovazione».
Durante l’incontro, Trump ha anche annunciato l’allentamento di alcune norme che consentirà la produzione di «piccole e bellissime auto». Un riferimento a un’intesa discussa dal segretario ai Trasporti Duffy con i produttori giapponesi. È un’opportunità che Filosa ha detto essere positiva anche per il gruppo Stellantis. Le notizie dell’allentamento degli standard sul fuel hanno intanto sospinto il titolo del gruppo: a Piazza Affari Stellantis ha chiuso segnando +7,7%, a Wall Street invece ha sfiorato +4,5%.