repubblica.it, 4 dicembre 2025
Causa del New York Times al Pentagono: le nuove regole di Hegseth violano la libertà di espressione
Il New York Times ha fatto causa al Pentagono per aver violato i diritti costituzionali dei suoi giornalisti imponendo una serie di nuove restrizioni ai giornalisti che coprono il dipartimento della Difesa americano.
La politica del Pentagono, ha sostenuto l’azienda in una sintesi del fascicolo, “incarna esattamente quel tipo di limitazione alla libertà di parola e di stampa che la Corte Suprema e la Corte d’Appello di Washington hanno già riconosciuto come una violazione del Primo Emendamento”. La causa è stata presentata giovedì alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Washington e annunciata questa mattina sul sito del quotidiano.
Le nuove regole stabilite dal Segretario alla Guerra, come è stato ribattezzato il dipartimento da Trump, Pete Hegseth codificano severe limitazioni all’accesso e aumentano la possibilità di sanzioni – inclusa la revoca delle credenziali – per la semplice richiesta di informazioni su questioni di interesse pubblico.
Il Pentagono ha definito le nuove restrizioni come un passo importante verso “la prevenzione di fughe di notizie che danneggiano la sicurezza operativa e la sicurezza nazionale”. I media vi vedono un tentativo di limitare le protezioni del Primo Emendamento e la libertà di informare. L’associazione della stampa del Pentagono ha denunciato la minaccia di “criminalizzare l’attività giornalista relativa alla sicurezza nazionale”, dal momento che firmando le regole i giornalisti si impegnerebbero a riportare e sollecitare notizie solo da fonti autorizzate.
Il New York Times, insieme a NBC News e anche la conservatrice Fox News, è tra le tante testate giornalistiche che si sono rifiutate di accettare le regole e quindi, lo scorso ottobre, sono state costrette a lasciare il Pentagono. Tra le poche testate che hanno accettato le nuove regole, la rete via cavo conservatrice One America News.