repubblica.it, 4 dicembre 2025
Il club dei Paperoni cresce: 287 persone in più e ricchezza record a 15.800 miliardi. Stona l’Italia
Più miliardari, ma non in Italia; molti self-made arricchitisi grazie al boom tecnologico; una montagna di soldi che si prepara a cambiare mani per via ereditaria. Il 2025 segna l’arrivo di 196 miliardari che si son fatti da sé e che hanno spinto la ricchezza dei Paperonissimi a un nuovo record di 15.800 miliardi di dollari, con un balzo del 13%: il secondo maggior incremento sugli annali, superato solo dal 2021. Se questo ristretto gruppo fosse un Paese, rivaleggerebbe ormai con il Pil della Cina.
Nel complesso, il considerando anche i miliardari che si sono aggiunti alla schiera per eredità, il numero totale è aumentato dell’8,8%, passando da 2.682 a quasi 3.000 (+287 persone e oltre 680 miliardi di patrimonio).
I dati arrivano all’undicesimo Ubs Billionaire Ambitions Report, costruito sulle interviste ai clienti miliardari della banca svizzera in tutto il mondo. Un documento che evidenzia una differenza rispetto all’anno di uscita post-pandemia: se allora la crescita era stata trainata dagli asset, “questa crescita è stata trainata dalla creazione audace di imprese e dal successo imprenditoriale. Dal software al marketing alla genetica, dal gas naturale liquefatto alle infrastrutture, questi innovatori stanno ridefinendo la domanda su larga scala, con i miliardari degli Stati Uniti e dell’Asia-Pacifico in prima linea a guidare la tendenza”.
I miliardari che hanno investito nel settore tecnologico hanno visto la loro ricchezza aumentare del 23,8%, mentre la crescita del settore consumer e retail è rallentata al 5,3%: effetto del rallentamento del lusso, a favore dei marchi cinesi. Resta comunque il settore più grande, con 3.100 miliardi di dollari. La ricchezza industriale ha registrato l’aumento più rapido, +27,1% a 1.700 miliardi di dollari, con oltre un quarto proveniente dai nuovi miliardari. La ricchezza nel settore dei servizi finanziari è salita del 17%, raggiungendo i 2.300 miliardi, trainata da mercati solidi e da un rimbalzo delle criptovalute, con i miliardari self-made che rappresentano l’80% della ricchezza totale.
Le Americhe sono il territorio più fertile per i nuovi miliardari, 92 con quasi 180 miliardi in dote, 87 dei quali domiciliati negli Stati Uniti. L’Asia-Pacifico ne ha portati 61, l’Europa (in cui la ricchezza è legata a doppio filo al segmento consumer e retail, che come visto è stato il meno brillante) soltanto 43 per 82 miliardi. Guardando al dettaglio dell’Italia, si legge di un calo da 62 a 61 miliardari (frutto di un ingresso e due uscite di classifica) per una ricchezza che scivola dai 199,9 miliardi del 2024 ai 197,3 di quest’anno.
Già nel 2025, 91 eredi (64 dei quali uomini) hanno ereditato una cifra record di quasi 300 miliardi di dollari, un terzo in più dell’anno prima nonostante fossero di meno. Ma la stima per il futuro è impressionante: Ubs calcola 6.900 miliardi di dollari che cambieranno mani per via ereditaria da qui al 2040, dei quali 5.900 miliardi andranno ai figli. L’analisi offre anche un dettaglio geografico della massa pronta a esser ereditata nei prossimi quindici anni: gli Stati Uniti dominano di gran lunga con quasi 2.800 miliardi, mentre in Europa l’Italia si ferma a 89,5 miliardi ben dietro altre economie comparabili come la Spagna (162 miliardi), la Germania (227) e la Francia (347).
"Il Billionaire Ambitions Report 2025 evidenzia come il trasferimento intergenerazionale di ricchezza stia accelerando in un contesto di trasformazione globale”, ha commentato Giovanni Ronca, Head of UBS Wealth Management in Italia. “Le nuove generazioni non si limitano a preservare il patrimonio: puntano a integrare innovazione, sostenibilità e impatto sociale nelle loro scelte. Questo cambiamento sta ridefinendo le strategie di investimento e il concetto stesso di eredità, aprendo sfide e opportunità senza precedenti per famiglie e imprenditori”.
Tra i dati che emergono dalla ricognizione di Ubs, si conferma il recupero delle donne: la loro ricchezza ha continuato a crescere nel 2025, con un aumento dell’8,4% a 5,2. Un andamento a velocità doppia rispetto a quello degli uomini, ma la distanza da colmare è enorme: le donne “pesano” per 374 miliardari contro 2.545 uomini, ma da quattro anni superano gli uomini in termini di accumulo di ricchezza.
Guardando al futuro, la mappa dei miliardari potrebbe cambiare anche per una ragione molto semplice: si spostano con grande facilità. A domanda diretta, il 36% dichiara di essersi trasferito almeno una volta e il 9% considera questa possibilità. Una migliore qualità della vita (36%), le principali preoccupazioni geopolitiche (36%) e la possibilità di organizzare in modo più efficiente le questioni fiscali (35%) sono state le ragioni principali citate per spiegare perché i miliardari potrebbero decidere di trasferirsi. “Questo movimento globale aggiunge complessità, mentre le famiglie affrontano sfide legali, culturali e finanziarie oltre i confini”, dice Ubs.