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 2025  dicembre 03 Mercoledì calendario

Favoreggiamento, Baiardo torna in carcere. Il Gup: “Ha violato le regole dei domiciliari”

Salvatore Baiardo torna in carcere. II Gup Fabio Gugliotta ha disposto su richiesta dei pm di Firenze Lorenzo Gestri e Leopoldo De Gregorio l’arresto dell’ex gelataio di Omegna (già condannato per favoreggiamento dei boss Giuseppe e Filippo Graviano negli anni 90) dopo l’udienza preliminare di ieri nel procedimento che lo vede indagato per favoreggiamento aggravato dall’agevolazione a Cosa Nostra e calunnia, aggravata per la stessa ragione, ai danni di Massimo Giletti e del sindaco di Cesara, Giancarlo Ricca.
I pm fiorentini hanno chiesto di sostituire i domiciliari con il carcere perché Baiardo sarebbe venuto meno al divieto di incontro nell’abitazione di Trabia, dove stava trascorrendo i domiciliari. Stamattina l’udienza preliminare proseguirà e il Gup Gugliotta deciderà su due eccezioni preliminari sollevate dalla difesa rappresentata dall’avvocato Roberto Ventrella. Se Gugliotta, all’esito delle questioni preliminari, disporrà il giudizio, si annuncia un processo pieno di colpi di scena.
In udienza si è costituito parte civile contro Baiardo il conduttore Massimo Giletti, che ha scelto come avvocato l’ex pm Antonio Ingroia, sostituito ieri dal collega Mario Bovenzi. Baiardo non ha chiesto riti alternativi e dunque è probabile che, sempre se si terrà il processo, saranno auditi come testimoni molti personaggi famosi come Antonino Di Matteo, il sottosegretario Gianmarco Mazzi di FdI o l’editore di La7 Urbano Cairo, tutti citati negli anni scorsi a sommarie informazioni nelle indagini dei pm.
Le due eccezioni sollevate dalla difesa di Baiardo riguardano il tempo di iscrizione nel registro degli indagati e l’inutilizzabilità dei verbali resi durante le indagini preliminari dall’ex gelataio. Per l’avvocato, Baiardo doveva essere indagato prima.
Massimo Giletti ha raccontato ai pm fiorentini di aver visto nelle mani di Baiardo, solo fugacemente e senza poterne quindi asseverare la veridicità, una foto dei primi anni 90 che dovrebbe ritrarre insieme Silvio Berlusconi, il boss Giuseppe Graviano e il generale dei carabinieri Francesco Delfino. Per i pm, la calunnia di Baiardo contro Giletti consisterebbe nel negare l’episodio accusando Giletti di averlo inventato. Vera o falsa che fosse la foto, questa è la tesi dei pm, Baiardo la mostrò al conduttore e dunque la calunnia a Giletti resta.