corriere.it, 3 dicembre 2025
Affittopoli reale, l’inchiesta del parlamento britannico che travolge anche William e Kate: principi o inquilini a «sbafo»?
Principi reali o inquilini a sbafo? Un po’ tutte e due le cose, nel caso dei Windsor: tanto che il parlamento britannico ha deciso di vederci chiaro nell’Affittopoli della monarchia. I deputati di Westminster hanno dato avvio a un’inchiesta per capire quanto pagano davvero, e perché, i membri della famiglia reale che risiedono in lussuose magioni che in pratica sarebbero del demanio, anche se nominalmente fanno capo al re in quanto parte del Crown Estate: quei possedimenti della Corona che valgono l’equivalente di 17 miliardi di euro e che sono gestiti come cosa pubblica a beneficio, in teoria, dei contribuenti.
A dare la stura allo scandalo è stato ancora una volta, manco a dirsi, il disgraziato ex principe Andrea, ormai spogliato di tutti i titoli e ridotto al rango di comune mortale come Andrea Mountbatten-Windsor: lui ha vissuto per oltre vent’anni praticamente gratis nel Royal Lodge, una magione di 30 stanze nel parco di Windsor. Adesso ne è stato sfrattato, ulteriore punizione per la sua sordida amicizia col predatore sessuale americano Jeffrey Epstein, e fra qualche mese dovrà trasferirsi in un ben più modesto alloggio a Sandringham, nella tenuta privata di re Carlo: ma i deputati vogliono capire quali danni ha subito l’erario a causa di quello strano accomodamento.
Da qui l’esigenza di fare luce sugli altri inquilini reali, a partire da William e Kate, che si sono appena trasferiti nel Forest Lodge, una residenza del Settecento nel parco di Windsor che conta otto stanze da letto e sei bagni: il valore di questa proprietà è stimato in circa 18 milioni di euro e secondo gli agenti immobiliari londinesi potrebbe essere affittata per una cifra che può andare dai 35 mila ai 115 mila euro al mese. Ufficialmente William e Kate pagano un «affitto di mercato», ma non si sa bene a quanto ammonti.
Ben più dubbia è la posizione del principe Edoardo, il fratello minore di Carlo, che assieme alla moglie Sophie occupa Bagshot Park, una opulenta magione di ben 120 stanze: la coppia ha pagato circa 6 milioni di euro nel 2007, quando ne ha preso possesso, ma da allora ha versato un affitto solo simbolico, quando quella residenza potrebbe rendere alle casse dello Stato fior di quattrini. Lo stesso si può dire della principessa Alexandra, cugina di Elisabetta, che vive nel Thatched House Lodge, nel parco di Richmond, alla modica cifra di 250 euro al mese (con questo canone lo si potrebbe dare piuttosto a uno studente fuori sede).
L’inchiesta parlamentare potrebbe perfino chiamare i reali a testimoniare, anche se loro non hanno l’obbligo di farlo e possono spedire dei funzionari di Palazzo al loro posto. Ma tutta la vicenda porta di nuovo in primo piano le oscure finanze dei Windsor, già oggetto di un clamoroso libro-inchiesta, pubblicato la scorsa settimana, che ha documentato come la monarchia britannica sia la più costosa d’Europa e da sola gravi sui contribuenti più di tutte le altre teste coronate del Continente messe assieme.
Quella che sembra venuta meno, con la morte di Elisabetta, è quella deferenza, che sfociava nell’omertà, che circondava la Corona: l’ultimo esempio è il documentario appena trasmesso dalla Bbc e intitolato “What’s the Monarchy for?”, A che pro la monarchia? Un programma d’inchiesta che mette sotto esame il potere, il denaro e gli scandali dei reali e arriva a porre la domanda esistenziale sul senso stesso della secolare istituzione.
Sono questioni che ormai vengono sollevate apertamente, non più solo dagli sparuti circoli repubblicani: e torna in mente la profezia di Diana, secondo cui Carlo sarebbe stato l’ultimo re a sedere sul trono britannico.