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 2025  dicembre 03 Mercoledì calendario

Sannino: da Bruxelles a Madrid col vessillo arcobaleno issato sull’ambasciata

È singolare che Federica Mogherini e Stefano Sannino si ritrovino insieme, questa volta al centro dell’inchiesta sul Collège d’Europe, di cui è bene aspettare sviluppi ed esiti prima di esprimere giudizi affrettati, men che meno condanne preventive sul modello di quanto stanno già facendo in queste ore i soliti noti, da Orbán alla Zacharova.
Negli stessi anni in cui Mogherini entrava in conflitto con Matteo Renzi, per l’interpretazione data al suo ruolo di Alto Rappresentante e vicepresidente della Commissione, anche Sannino, uno dei migliori diplomatici italiani della sua generazione, divenne infatti bersaglio delle critiche dell’allora premier. Era ambasciatore alla Ue, al tempo, dopo una carriera che lo aveva visto capo della missione Osce in Jugoslavia e poi al fianco di Romano Prodi quando questi era presidente della Commissione e tra il 2006 e il 2008, a Palazzo Chigi da consigliere diplomatico.
Era stato Enrico Letta nel 2013 a nominarlo Rappresentante permanente dell’Italia all’Ue, dopo che Sannino aveva ricoperto diversi alti incarichi alla Commissione di Bruxelles. Ma arrivato al potere, Renzi gli rimproverava di non essere abbastanza duro nella difesa delle posizioni italiane negli estenuanti negoziati dentro il Coreper, il Comitato dei Rappresentanti permanenti dove viene presa la maggior parte delle decisioni comuni. Finì che il premier decisionista nel gennaio 2016 rimosse Sannino, nominandolo ambasciatore a Madrid, e mandò a Bruxelles nientemeno che Carlo Calenda, nomina non diplomatica e controversa, che durò meno di tre mesi. Già allora le «bromance» tra Renzi e Calenda erano brevi.
Gli incarichi
È stato a capo della missione Ocse in Jugoslavia e poi
al fianco di Prodi quando guidava la Commissione
Nella capitale spagnola Sannino è rimasto per quattro anni, ha contribuito al miglioramento dei rapporti bilaterali e si è distinto per i suoi sforzi contro l’omofobia. Nel 2018 issò la bandiera arcobaleno sull’ambasciata italiana in occasione della settimana del gay pride: il gesto provocò le proteste dell’opposizione in Italia e portò a due interrogazioni in Senato.
Nel 2020 il nuovo Alto Rappresentante per la Politica estera, Josep Borrell, nominò Sannino segretario generale del Seae. Ed è stato qui che la sua traiettoria si è incrociata con quella di Mogherini, proprio sulla vicenda dell’Accademia diplomatica, progetto di cui Sannino è stato fra gli artefici principali e un’idea che, comunque vada a finire questa storia, dev’essere difesa e proseguita.