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 2025  dicembre 03 Mercoledì calendario

Così gli italiani usano i social

Ma chi l’ha detto che Facebook è al tramonto? Sì, d’accordo, i giovanissimi preferiscono altri lidi (digitali) e il social-network per eccellenza coccola ogni giorno una buona fetta (quasi il 12%) di utenti con più di 65 primavere sulle spalle (reali): ma va ancora forte, fortissimo. Al netto di Youtube, che è una piattaforma un po’ a sè, formalmente rientra nella categoria ma percepibilmente per molti è una sorta di televisione a flusso continuo, è il social più cliccato d’Italia. Posta, condividi, metti mi piace, commenta. Quella dell’iconicina con la “f” dentro al cerchio blu resta la vetrina principale del Paese su internet. Pensavamo di averlo spostato in un angolo, pensavamo d’esser passati ad altro: macché. Viaggia ancora tutto lì.
Le pagine dei canali d’informazione, i profili dei politici (qualcuno s’è buttato su TikTok o su Instagram, i riscontri son stati assai più bassi), gli amici e i non amici (anche se il termine, proprio grazie a Facebook, almeno nel web, ha perso di significato), seguilo-che-è-uno-in-gamba, le promozioni in primo piano, addirittura i super hanno i loro followers, gli eventi a cui partecipare, le dirette streaming: nei primi nove mesi del 2025 gli italiani con un account su Facebook sono calati di circa un milione epperò ne restano attivi, scroll di reel a controprova, e chi non sa cosa significhi sta leggendo il pezzo sbagliato (vuol dire saltare da un video all’altro), quasi 36 milioni. Son mica pochi.
Sono un esercito. Sono quelli di Linkedin e X e Snapchat messi assieme. E, sorpresa, il gioiellino di Elon Musk, l’ex portale dei cinguetti rivisto, rivisitato e riprogrammato (pure con l’intelligenza artificiale), segna oramai performance da retromarcia, ha meno di 15 milioni di utenti per una sforbiciata che vale il 27% ed è al settimo posto tra i social preferiti dagli italiani. A dare i numeri (letteralmente) è il rapporto Audicom-sistema Audiweb di Vincenzo Cosenza, in arte Vincos, una sorta di “Auditel” del settore. I dati che seguono riguardano solo l’Italia, si riferiscono al periodo tra il 2024 e l’anno corrente e fotografano abitudini che giusto un decennio fa avremmo giudicato da ragazzini ma, adesso, chi è senza peccato scagli il primo post.
Più di 44 milioni di italiani (il 76% della popolazione da Palermo a Trieste) navigano su internet e lo fanno ogni mese: di loro quelli che, tra gennaio e settembre scorso, hanno scelto di abbandonare i social totalizzano appena uno scarto dello 0,16%. Praticamente irrisorio. La disconness ione, sai-che-c’è-mi-faccio-una-vita, i criticoni a cui non sta mai bene niente, gli snob che sarà-mica-cultura-quella, gli intossicati da cuoricini che chiedono una tregua, i maniaci dei messaggini in chat che provano il detox digitale: la verità è che nessuno di noi ce la fa a lasciarsi il maremagnum delle notifiche dietro la tastiera. Siamo connessi, siamo interdipendenti, siamo anche un po’ indolenti e lassisti verso noi stessi: ci siamo abituati così, troviamo tutto pronto nella bacheca, l’ex compagno di classe, il cugino americano e il ristorante sotto casa che ogni giorno pubblica il menù con le proposte del pranzo. Chi ce lo fa fare di cancellarci virtualmente dal consesso cyber-civile?
E infatti, globalmente, gli utenti dei social network non crollano, al massimo si spostano da sito a sito, da app ad app: stanno sempre di più on-line, al mese stiamo su Threads o Telegram o Pinterest, in media, settanta ore, dodici minuti in più di prima a testa (anche questa classifica vede Facebook stravincere a mani basse con tredici ore e mezza al mese, seguito da Instagram con quasi nove ore e da YouTube con sei ore e mezza). In settanta ore si legge agevolmente un libro e ci sono corsi universitari che durano meno. In un certo senso il punto è proprio questo: ci lamentiamo, facciamo spallucce, spesso ci scandalizziamo persino perché nessuno approfondisce più e tutti affollano la piazza telematica (che per sua natura è troppo precipitosa, quindi frammentata e non verificata), però alla fine non non cambiamo i nostri comportamenti. Viva sempre i social network.
C’è qualche modifica, certo (per esempio: Reddit, che è un social molto presente negli Stati Uniti e funziona come un enorme forum condiviso in cui poter porre domande, scambiarsi contenuti e avviare discussioni, fino a poco tempo fa, qui da noi, non aveva vita facile, ora è quello, tra gli “outsider”, macina più traffico grazie ai suoi sei milioni di iscritti e a un incremento del 46% nel 2024 e dell’81% nel primo semestre del 2025), il social “generalista” spesso cede il passo a quello tematico, ma nel complesso regge l’impianto di sempre. Al giorno d’oggi, poi, va ogni cosa di conseguenza: pubblicità, politica, informazione. Imprescindibili social.