ilmessaggero.it, 2 dicembre 2025
Quiet ambition e il rifiuto di scalare: perché tanti giovani non vogliono più fare carriera
Il paradigma della carriera intesa come una scala verticale da scalare rapidamente, fatta di straordinari non pagati e costante stress, non ha più fascino per le nuove generazioni. Un numero crescente di giovani professionisti sta abbracciando la “Quiet Ambition” (Ambizione Silenziosa), un trend che ridefinisce il successo non in termini di gerarchia aziendale o stipendi a sei zeri, ma di benessere personale e controllo sul proprio tempo.
Questo fenomeno è la diretta conseguenza della crisi del burnout e di una profonda sfiducia nel modello lavorativo tradizionale.
La Quiet Ambition si manifesta come un rifiuto consapevole di cercare promozioni verticali o ruoli manageriali di alto livello. I giovani professionisti, in particolare la Generazione Z e i Millennial più giovani, osservano la pressione, le responsabilità e le ore richieste ai loro superiori e concludono che il compenso emotivo non giustifica il sacrificio.
Analisi e sondaggi sulle aspettative di carriera condotti da enti come Gallup e LinkedIn Reports evidenziano questo cambio di priorità.
I giovani sono più disposti a restare in ruoli entry-level o a crescere orizzontalmente, affinando le proprie competenze senza accettare l’onere del management. La motivazione principale, emersa dagli studi sociologici sul burnout giovanile, è la salvaguardia della salute mentale. La stabilità, un orario di lavoro definito e la possibilità di coltivare interessi personali (il work-life balance) valgono più del titolo sul biglietto da visita.
Ridefinire il successo sul proprio benessere
La Gen Z non manca di ambizione, ma la dirige altrove: verso l’apprendimento di nuove skill, la stabilità finanziaria di base e la gestione autonoma del proprio tempo. Invece di aspirare a “essere capo”, ambiscono a “essere padroni” della propria vita.
Questa tendenza ha implicazioni dirette sul mondo aziendale. Molte organizzazioni faticano a coprire i ruoli di leadership intermedi e si trovano costrette a ripensare la retribuzione e i benefit emotivi per rendere i percorsi di carriera verticale meno punitivi. La Quiet Ambition non è pigrizia, ma una sofisticata rinegoziazione del contratto sociale tra datore di lavoro e dipendente, dove il successo non si misura più con la velocità della scalata, ma con la qualità della vita raggiunta.
In molti, in sintesi, si accontentano di un posto sicuro, di una conforto zone grazie alla quale sopravvivere economicamente anche se con poche soddisfazioni professionali e di riconoscenza. Questo tipo di mentalità riflette la rilevanza che viene data in questa società al valore economico piuttosto che realizzativo personale.