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 2025  dicembre 02 Martedì calendario

Le bici truccate dei rider possono arrivare a 100 all’ora

Milano. Li vedi sfrecciare per la città in qualsiasi condizione atmosferica e in qualsiasi giorno dell’anno. Vengono in ufficio, a casa, ovunque tu voglia. Sono i Deliveroo, i Glovo. Finiti al centro della cronaca per l’utilizzo di bici elettriche che sembrano motorini. «Il mio l’ho sbloccato da solo, ora va a 30 all’ora, ma alcune tirano anche a 70-100 km all’ora».
Il motivo è semplice. È tutto troppo. Troppi ordini, troppo pochi soldi e distanze spesso troppo lontane. È il connubio di questi elementi a spingere i rider ad acquistare o truccare le loro bici. «Il costo si aggira intorno ai 1000-1200 euro. Ci sono molti negozi, soprattutto in viale Padova e nella zona di Chinatown, in cui poterle acquistare già pronte».
E per chi non può permettersi l’acquisto di una bicicletta elettrica truccata, può ricorrere a un metodo decisamente più economico. Basta un click, infatti, per poter sbloccare il proprio mezzo con facilità. Su YouTube ci sono moltissimi tutorial che insegnano passo passo come procedere. Ricordiamo che tutto ciò è illegale, e lo sanno bene anche i content creator che sotto ai loro video inseriscono l’apposito disclaimer:
«Disclaimer legale! Il contenuto di questo video ha esclusivamente finalità tecniche e dimostrative. Qualsiasi modifica mostrata è da intendersi destinata unicamente a veicoli utilizzati in aree private, circuiti chiusi o contesti off-road, dove non si applica il Codice della Strada», si legge sotto uno dei tanti video che circolano sul web.
Il post continua ricordando che «L’uso su strada pubblica di veicoli modificati è vietato dalla legge italiana e può comportare sanzioni amministrative e/o penali». E ancora: «l’autore non incoraggia né promuove l’uso illegale dei mezzi e declina ogni responsabilità per l’applicazione impropria delle informazioni contenute nel video». Nonostante l’onestà di chi pubblica questo tipo di contenuti, non si può non considerare il fatto che chiunque possa avere accesso a Internet possa giocare con estrema semplicità al «piccolo meccanico». «Se non facessimo così non potremmo riuscire a portare in tempo tutti gli ordini. La paga è molto bassa, prendo tre euro a ordine più o meno… ci sono distanze molto lunghe da percorrere e andando a una velocità normale ci impiegheremmo ore». Quelli che si affidano a video quali per esempio «Come sbloccare massima velocità e potenza della tua bici elettrica, nuovo metodo segreto e illegale», restano però una minoranza. «La maggior parte le acquista già pronte» aggiunge il rider.
Un investimento costoso, ma che permette ai deliveroo di lavorare di più. E infatti sono tantissimi i rider che utilizzano mezzi non conformi alle norme. La legge che regola al momento le e-bike, prevede che il loro motore debba assistere la pedalata e disattivarsi quando si superano i 25 km/h o quando si smette di pedalare, inoltre non deve superare i 250 watt. (500W per le cargo bike adibite al trasporto di merci).
Non solo. Come si legge su molti siti specializzati, la e-bike può essere inoltre dotata di un comando manuale dell’acceleratore, che permette di attivare il motore anche senza pedalare, purché con questa modalità non si superino i 6 km/h.
Le biciclette a pedalata assistita sono classificate come velocipedi e sono regolamentate dall’articolo 50 del Codice della Strada e dal 2009 dalla nor
mativa europea EN15194, in cui vengono denominate E.P.A.C, Electrically Power Assisted Cycle.
E a restituire una fotografia di quanto questa pratica sia diffusa sono anche i controlli effettuati nei mesi scorsi dalle forze dell’ordine in diverse città italiane. Milano ad esempio, in un solo giorno, i carabinieri hanno fermato 71 ciclisti sequestrando 54 mezzi, con sanzioni superiori a 378.000 euro.
Nella mattina del 28 novembre 2025, in piazza Castello, Carabinieri e tecnici della Motorizzazione Civile hanno fermato 10 rider (successivamente si sono spostati in altre zone della città): otto utilizzavano mezzi potenziati oltre i limiti di legge, trasformando di fatto l’ebike in un ciclomotore senza targa, assicurazione e omologazione.