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 2025  dicembre 02 Martedì calendario

Antonelli minacciato di morte dopo il Qatar, la Red Bull si scusa per la valanga di insulti social

Le ingiuste accuse e poi le scuse, ma intanto contro Kimi Antonelli si è riversata una valanga di insulti sui social, anche molto gravi, comprese minacce di morte. Brutta vicenda quella che sta vedendo vittima il 19enne pilota bolognese della Mercedes che ieri in Qatar ha commesso un errore negli ultimi giri del gran premio ed è stato superato dalla McLaren di Lando Norris, permettendo all’inglese di chiudere quarto la gara vinta da Max Verstappen e guadagnare due punti importanti per la lotta al titolo piloti che si concluderà domenica prossima ad Abu Dhabi.
Kimi – che ha oscurato la sua immagine del profilo – a fine gara era andato a parlare con Max, i due si stimano, per spiegargli cosa fosse successo. Ma non è stato abbastanza per frenare le ire funeste della rete. Due gli episodi chiave che hanno scatenato la furia dei leoni da tastiera: il commento a caldo dell’ingegnere di pista di Verstappen, Gianpiero Lambiase, che in radio si è aperto con l’olandese per dire “sembra che Kimi abbia fatto passare Lando” e subito dopo quello del consulente della Red Bull, Helmut Marko, noto per i suoi commenti non proprio gentili e che ai microfoni ha detto che “è successo due volte che Antonelli ha più o meno fatto cenno a Lando di passare. Se l’ha fatto apposta? Era così ovvio”. Poi, Marko ha rettificato e si è detto dispiaciuto delle conseguenze delle sue dichiarazioni: “Ho guardato di nuovo attentamente il filmato. La prima volta, Antonelli avrebbe potuto mantenere la posizione un po’ meglio. La seconda, è stato un errore di guida e non intenzionale. Mi dispiace che Antonelli abbia ricevuto così tante critiche online. Per chiarire ancora una volta: non ha lasciato passare Norris di proposito."
Ma le prime parole di Marko hanno scatenato il capo Mercedes, Toto Wolff, che prima si è chiarito con Lambiase, scusandolo per il commento a caldo, ma poi è andato giù duro contro Marko: “Che Dio lo benedica, Helmut. È una totale assurdità che mi lascia senza parole anche solo a sentirla. Stiamo lottando per il secondo posto in campionato, che è importante per noi. Kimi sta lottando per un potenziale terzo posto. Insomma, quanto bisogna essere stupidi per dire una cosa del genere? E tutto questo mi infastidisce ancora di più perché sono già infastidito dalla gara stessa, da come è andata, sono infastidito dall’errore alla fine, sono infastidito da altri errori e poi mi tocca sentire queste assurdità. Mi lascia senza parole”. Ma non senza azioni. La Mercedes ha raccolto più di un migliaio di “commenti gravi o sospetti” sugli account social di Antonelli, tra cui minacce di morte, e più di 300 commenti altrettanto offensivi sugli account del team. La Fia, la federazione internazionale che contro l’odio in rete ha attivato da anni la campagna “United Against Online Abuse”, si è schierata: «Siamo solidali con Antonelli ed esortiamo la comunità, online e offline, a trattare piloti, team, funzionari e l’intero ecosistema sportivo con rispetto. La Fia condanna abusi e molestie sotto qualunque forma. Fondamentale che chi opera nel nostro sport possa farlo in un ambiente sicuro e rispettoso».
La Red Bull si è scusata con una dichiarazione ufficiale sul profilo del team: “I commenti espressi prima e immediatamente dopo la fine del gp del Qatar che suggerivano come Antonelli avesse deliberatamente lasciato passare Norris, sono chiaramente sbagliati. I replay mostrano che Antonelli ha perso momentaneamente il controllo della macchina e questo ha permesso a Norris di superarlo. Ci dispiace sinceramente che tutto questo abbia provocato insulti online a Kimi”. Le parole hanno un peso.