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 2025  dicembre 02 Martedì calendario

Accesso a Medicina, piovono i ricorsi: almeno seimila quelli già presentati

Studenti contro il nuovo esame per accedere a Medicina. Circa il 10% dei 60 mila giovani che sono iscritti alla facoltà e sperano di riuscire ad entrare nel numero chiuso che scatterà a gennaio, hanno fatto ricorsi di vario tipo. Contro lo stesso funzionamento della nuova selezione, oppure contro aspetti particolari. Sono almeno 6mila (considerando che qualcuno potrebbe aver sottoscritto più di un atto) coloro che hanno firmato le carte di studi di avvocati o di associazioni di studenti, contro le nuove regole.
L’Unione degli universitari aveva preparato da subito uno schema di ricorso. Udu contesta l’interno sistema. Ha raccolto circa 5mila firme per il reclamo collettivo che presenterà al Comitato europeo dei Diritti sociali, cioè l’unico organo europeo che può certificare formalmente la violazione dei diritti sociali fondamentali e imporre al Parlamento e al Governo di correggere una normativa incompatibile con la Carta sociale europea. “Abbiamo documentato irregolarità non marginali. Plichi aperti prima dell’orario, prove circolate online, violazioni dell’anonimato, utilizzo di dispositivi elettronici, differenze arbitrarie nelle regole tra Atenei, assenza di tutele omogenee per studenti con disabilità e Dsa”, spiegano da Udu per quanto riguarda gli aspetti legati alla prova di esame, che sarà ripetuta il 10 dicembre. In più c’è la protesta contro il concetto stesso di numero chiuso, quindi contro l’impostazione dell’accesso a Medicina. “Si crea un percorso caotico, diseguale, non trasparente cacciando gli studenti dal sistema universitario dopo averli iscritti. Questo quadro non permette di restare dentro i confini dei soli ricorsi nazionali. Il semestre filtro ha prodotto una selezione mascherata, con costi economici e personali enormi per migliaia di ragazze e ragazzi, e con un livello di discrezionalità tra Atenei che mina il principio stesso di uguaglianza nell’accesso all’università”.
C’è poi un altro ricorso, organizzato dal comitato Medici senza filtri promosso da Radicali italiani, Dispenso academy, Acquirenti Apa e Studio Legale Leone-Fell & C. Lo hanno firmato oltre 2.500 studenti e per chiedere la “possibilità di scegliere l’esito vantaggioso tra le due prove. Il sistema attuale prevede infatti che il candidato possa sostenere due volte la prova in chimica, fisica e biologia, ma deve decidere se tenere il voto del primo esame priva di svolgere il secondo. La richiesta è di poter scegliere il miglior voto una volta ricevuta la valutazione della seconda prova.
“In poche ore oltre 2.500 studenti del semestre filtro hanno firmato la diffida inviata al ministero dell’Università e della Ricerca”, dicono dal Comitato medicina Senza Filtri. Anche in questo caso, la protesta riguarda anche il modo in cui si sarebbe svolta la prova del 20 nocembre. “Ci sono centinaia di testimonianze su utilizzo di dispositivi elettronici, controlli disomogenei, vigilanza insufficiente e una gestione caotica in molte sedi italiane. Una situazione che ha alimentato sfiducia e diseguaglianze tra i candidati, spingendo a una reazione collettiva organizzata e determinata”. Ma nel ricorso si chiede anche di annullare la prova del 20 novembre e di aumentare le misure di sicurezza in vista del 10 dicembre. “Ci vogliono metal detector, controlli omogenei e protocolli chiari in tutti i plessi universitari”.