Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  novembre 30 Domenica calendario

La madre di Mark Samson condannata a due anni: aiutò il figlio a nascondere il corpo di Ilaria Sula

Nosr Manlapaz, madre di Mark Samson – il 23enne che il 26 marzo scorso uccise la sua ex fidanzata, Ilaria Sula – ha patteggiato una pena di due anni per il reato di occultamento di cadavere, aggravato dal “nesso” con l’omicidio commesso dal figlio. La pena è però stata concessa con sospensione condizionale. All’udienza in tribunale, per la prima volta, si sono trovati faccia a faccia i genitori di Ilaria e la madre di Mark. I familiari della giovane, sconvolti, non hanno nascosto lo sbigottimento di fronte al verdetto – a loro avviso – incredibilmente “clemente”.
Secondo gli atti, dopo il delitto avvenuto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano di Roma, la donna – originaria delle Filippine – si sarebbe attivata con stracci e detergenti per ripulire la stanza, cercando di eliminare le tracce di sangue uscito copioso dal collo della vittima.
Gli inquirenti l’hanno subito iscritta nel registro degli indagati per concorso in occultamento di cadavere.
Durante l’interrogatorio la donna avrebbe ammesso di aver aiutato il figlio a “pulire la scena del crimine”, arrestando solo in un secondo momento la propria posizione per consentire il patteggiamento.
I genitori di Ilaria – presenti in aula, come riporta il Messaggero – hanno reagito con incredulità alla lettura della sentenza. “È finita qui?» avrebbero chiesto all’avvocato di fiducia, visibilmente amareggiati. Secondo il loro legale, nonostante fossero preparati a un possibile patteggiamento, la decisione del giudice appare “incomprensibile” alla luce dell’attività concreta di favoreggiamento accertata. La loro sofferenza, dicono, è “peggio di quando videro per la prima volta Mark in aula degli imputati”.
Il procedimento penale a carico di Mark prosegue con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Il giovane ha confessato di aver ucciso Ilaria con un coltello da pane, prima di occultarne il corpo in una valigia e abbandonarlo in un dirupo nei pressi di Poli. Le indagini non escludono la presenza di un complice nella fase del trasporto del corpo, e il caso resta aperto su più fronti: dinamica del delitto, tempistiche, e responsabilità di eventuali altri soggetti.