la Repubblica, 30 novembre 2025
Manovra, FdI fa dietrofront sull’esproprio dell’oro. “Resta a Bankitalia”
La retromarcia matura dopo l’altolà dei tecnici del Tesoro. Di fronte all’alert sull’esproprio delle riserve auree e la violazione dei trattati europei, Fratelli d’Italia riscrive l’emendamento alla manovra sul trasferimento dell’oro di Bankitalia allo Stato. Il passaggio di proprietà sparisce. Resta solo un riferimento al «popolo italiano», ma all’interno di un quadro che riconosce il ruolo insostituibile di via Nazionale nell’operare in linea con il sistema europeo delle banche centrali e la Bce. Tutto il contrario di quello che i senatori meloniani avevano sostenuto nella prima versione della proposta.
Il ripensamento spunta nel nuovo fascicolo degli emendamenti “segnalati” sotto forma di un testo 2. L’oggetto è lo stesso: le riserve auree gestite e detenute da palazzo Koch. Ma invece di chiedere che «appartengano allo Stato, in nome del popolo italiano», la nuova formulazione si aggancia al Testo unico delle norme di legge in materia valutaria per stabilire che la gestione della Banca d’Italia nel rispetto dello statuto del Sistema europeo di banche centrali (Sebc) e dell’Eurotower «si interpreta nel senso che le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono al popolo italiano». Ecco allora che la riscrittura della proposta vira da un disconoscimento della titolarità sull’oro alla richiesta di un’interpretazione sul ruolo di via Nazionale, chiedendo di specificare che le riserve appartengono ai cittadini. È già così, ma i Fratelli vogliono comunque metterlo nero su bianco all’interno della legge di bilancio.
Soprattutto, però, la riformulazione del testo prende atto delle criticità messe in fila al Mef. Nella bozza del parere all’emendamento iniziale, anticipata da Repubblica, i tecnici del Dipartimento del Tesoro hanno posto l’accento proprio sul disconoscimento delle prerogative in capo alle istituzioni nazionali e internazionali. La proposta di FdI – è il rilievo – limiterebbe la capacità delle banche centrali nazionali di adottare decisioni in completa autonomia. Non solo: il trasloco delle riserve da Bankitalia allo Stato eluderebbe il divieto per la banca centrale di finanziare il settore pubblico. Per non parlare dell’esproprio che si configurerebbe.
Ma ora si cambia. «Manteniamo l’emendamento e con la riformulazione chiariamo che non c’è nessun esproprio come qualcuno invece dice», annota Lucio Malan, capogruppo di FdI a Palazzo Madama e primo firmatario della proposta depositata in commissione Bilancio, dove la Finanziaria è sotto esame. I lavori entreranno nel vivo la settimana prossima: una nuova riunione tra il governo e i senatori proverà a sfoltire il fascicolo delle oltre 400 richieste sul tavolo. Crescono le quotazioni delle misure a sostegno delle famiglie che iscrivono i figli alle scuole paritarie. «Si aprono spiragli per potere dare o cominciare a dare questi tipi di risposta», ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in videocollegamento con l’assemblea nazionale di Noi Moderati, riferendosi al buono scuola per le paritarie e agli aiuti per l’acquisto dei libri scolastici. Tra le ipotesi allo studio c’è anche l’erogazione di contributi agli istituti che acquistano i testi per poi metterli a disposizione degli studenti. Ma anche un voucher di 1.500 euro per i nuclei con Isee fino a 30mila euro per l’iscrizione a scuola.