Corriere della Sera, 30 novembre 2025
L’avviso di Trump: «Considerate chiusi i cieli venezuelani». Raid, bufera su Hegseth
Potrebbe essere vicina l’ora X dell’attacco statunitense in Venezuela. O almeno è ciò che ha lasciato intendere ieri Donald Trump con un messaggio su Truth Social: «A tutte le compagnie aeree, piloti, spacciatori e trafficanti di esseri umani, vi preghiamo di considerare lo spazio aereo sopra e circostante il Venezuela come completamente chiuso». Giovedì, giorno del Ringraziamento, aveva detto ai giornalisti che i raid terrestri «inizieranno molto presto». Il presidente ha anche autorizzato operazioni segrete della Cia nel Paese sudamericano.
Diverse compagnie aeree avevano già fermato i voli verso il Venezuela, dopo che la settimana scorsa la Federal aviation administration Usa aveva avvertito del rischio di trovarsi in «una situazione potenzialmente pericolosa» a causa del «peggioramento della situazione di sicurezza e dell’intensificazione dell’attività militare nel o nei dintorni» del Paese. L’autorità per l’aviazione civile di Caracas ha reagito revocando le licenze alle compagnie Iberia, Tap, Avianca, Latam, Gol e Turkish Airlines.
Intanto crescono le polemiche sui raid missilistici in mare, che da agosto hanno causato oltre 80 vittime, dopo le indiscrezioni pubblicate dal Washington Post sui comandi operativi impartiti dal capo del Pentagono, Pete Hegseth, alle unità impegnate a colpire le imbarcazioni dei presunti narcotrafficanti al largo delle coste del Venezuela. «L’ordine era di uccidere tutti», ha rivelato una fonte. Il 2 settembre, vennero così scagliati due attacchi in successione per portare a termine la missione e finire tutte le 11 persone a bordo, compresi i due sopravvissuti al primo raid, rimasti fino all’ultimo aggrappati al relitto fumante. Hegseth ha negato la ricostruzione – «fake news per screditare i nostri incredibili guerrieri che combattono per proteggere la patria» – ma poi ha postato su X un messaggio lapidario: «Abbiamo appena iniziato a uccidere i narcoterroristi».
Anche Trump ha elogiato le Forze armate, ribadendo che la fase due dell’Operazione Lancia del Sud è pronta a partire: «Siete la spina dorsale della potenza aerea americana e nelle ultime settimane avete lavorato per scoraggiare i trafficanti di droga venezuelani – ha detto in un messaggio video giovedì —. Ora non vogliono piu consegnare la merce via mare, e inizieremo a fermarle anche via terra».
Il presidente Usa continua a muoversi su due strade parallele: la minaccia di un intervento imminente sul territorio venezuelano, ma anche la via diplomatica «per salvare molte vite». L’obbiettivo finale, secondo la maggior degli analisti, è ottenere il cambio di regime a Caracas. Il New York Times ha rivelato che la settimana scorsa Trump ha parlato per telefono con il presidente venezuelano Nicolás Maduro, con cui avrebbe discusso la possibilità di un incontro di persona negli Stati Uniti. Solo pochi giorni dopo, lunedì scorso, il dipartimento di Stato ha designato Maduro come capo dell’organizzazione terroristica straniera del Cartello dei Soli.
La guerra ai narcos in America latina non è però priva di paradossi. Trump ha infatti annunciato di voler concedere la grazia all’ex presidente dell’Honduras, Juan Orlando Hernández, condannato nel 2024 a 45 anni di carcere da un tribunale di Manhattan per aver ricevuto milioni in tangenti dai Signori della droga, in particolare da Joaquín Guzmán, detto «El Chapo», il famigerato ex leader del cartello messicano di Sinaloa. La notizia, fatta circolare poche ore dopo l’indiscrezione sulla telefonata fra Trump e Maduro, rafforza l’ipotesi che anche al leader venezuelano sia stata promessa un’uscita di scena simile: la deposizione e l’arresto, qualche anno di detenzione negli Usa e infine la grazia.
Domenica, in Honduras si vota per le presidenziali e, come avvenuto per le recenti elezioni in Argentina, Trump ha cercato di influenzare il voto, sostenendo Tito Asfura del Partito Nazionale (destra) e accusando gli avversari di essere controllati da Caracas. «Maduro e i suoi narcoterroristi prenderanno il controllo di un altro Paese dopo Cuba, Nicaragua e Venezuela?» ha scritto sul social Truth.