Corriere della Sera, 30 novembre 2025
No al corso per militari, scontro sull’ateneo di Bologna
A Bologna scoppia la polemica sul rapporto tra l’università e le forze armate: il generale Carmine Masiello, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, durante gli Stati generali della Ripartenza, ha accusato l’ateneo di Bologna di non aver voluto attivare un corso di laurea in Filosofia per un gruppo di giovani ufficiali dell’Accademia di Modena. Duro l’intervento del governo. Per la ministra dell’Università Anna Maria Bernini è stata una decisione «discutibile» e il ministro della Difesa Guido Crosetto ha accusato i docenti di negare un corso ai militari che li difendono. Masiello ha spiegato che il progetto puntava a «offrire nuove prospettive culturali e superare gli stereotipi», con un programma destinato a 10-15 militari per promuovere il «pensiero laterale» e arricchire la loro formazione con competenze umanistiche: «Ho chiesto all’Università di avviare un corso di laurea, non hanno voluto per timore di militarizzare la facoltà: una cosa che mi ha molto deluso. È un episodio sintomatico dei tempi in cui viviamo», ha detto invocando la necessità di una maggiore consapevolezza sul ruolo delle forze armate nella società e nel contesto internazionale. Il rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari, sottolineando che le decisioni didattiche competono ai dipartimenti, ha parlato di «scelta autonoma» di quello presieduto dal professor Luca Guidetti, che ha preferito «soprassedere e astenersi dal deliberare». Molari non ha comunque escluso la possibilità di attivare ulteriori percorsi di studio: «Siamo sempre aperti al dialogo con tutte le realtà che riconoscono l’eccellenza dell’ateneo». Il tema era stato sollevato nelle settimane scorse dal collettivo universitario Cua, che aveva letto la richiesta dell’Esercito come «un’ulteriore prova della militarizzazione degli atenei», collegandolo alla situazione internazionale e alla produzione di armi. Per la ministra Bernini, che ha sentito sia il rettore sia il generale, si tratta «non soltanto di una scelta discutibile, ma di una rinuncia alla missione formativa» dell’Alma Mater: «Non esiste libertà senza sicurezza». «I professori bolognesi possono stare tranquilli – ha detto Crosetto —: quegli ufficiali che loro oggi rifiutano sdegnati, domani e sempre saranno pronti a difenderli ugualmente. Spero solo che, ove e se Dio non voglia, ciò accadesse, questi professori saranno, almeno moralmente, a fianco delle forze armate che hanno giurato di difendere, sulla Costituzione, sempre e ovunque ogni cittadino italiano. Come fanno già tutti i giorni».