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 2025  novembre 28 Venerdì calendario

Elettrico è una certezza l’avanzata rallenterà ma è la soluzione finale

Tutti ne parlano. Per alcuni è già un successo, per altri un flop ma l’auto elettrica è sempre al centro della scena. Difficile farne a meno, anche di fronte a un probabile passo indietro di un’Europa disorientata da certezze geopolitiche e industriali che di colpo sembrano meno solide del passato. L’industria automobilistica ha il dovere di mettere a profitto gli investimenti fatti finora sulla transizione a batteria ed alzare un argine nei confronti di elettriche provenienti dalla Cina, più economiche, attraenti e tecnologicamente avanzate. E che, come nel caso di Geely (il gruppo ha in portafoglio marchi come Volvo, Lotus e Smart), offrono attenzioni da marchio di lusso: un servizio clienti esclusivo in grado di garantire supporto h24, veicoli sostitutivi in tempi rapidi, consegne a domicilio, garanzia fino ad 8 anni che, per i primi 1.000 clienti, diventa illimitata. I numeri a guardarli bene non sono così male: nei primi 9 mesi dell’anno in Europa si sono vendute oltre 1,3 milioni di elettriche, pari ad una quota di mercato del 16,1% (fonte Acea), con una stima di chiudere l’anno a circa 1,8 milioni. Semmai il problema è la distribuzione non uniforme di questi volumi: oltre il 60% è realizzato in 4 mercati, Germania, Francia e i più piccoli Belgio e Olanda. Più lenta la transizione in Italia: nei primi 10 mesi dell’anno, pur di fronte ad una crescita del 26,3%, le elettriche hanno raggiunto una quota del 5,2% (fonte Unrae), con le “tradizionali” Tesla a tenere lontano novità cinesi come la T03 di Leapmotor (gruppo Stellantis) e la Dolphin Surf di Byd.
Un aiuto alla diffusione, Italia compresa, potrebbe arrivare nei prossimi giorni dalle parole di Stéphane Séjourné, Commissario europeo per l’industria: «L’obiettivo per i Costruttori è portare sul mercato piccoli veicoli elettrici ad un prezzo tra 15 e 20 mila euro», qualcosa a metà tra un quadriciclo e una vettura – una sorta di “kei-car” giapponese in versione europea – per i quali sarebbe allo studio una normativa per ridurre, in parte, il contenuto obbligatorio di alcuni dispositivi (anche di sicurezza) in modo da far scendere il prezzo. Vedremo. Nel frattempo le novità si moltiplicano, senza lasciare alcun segmento scoperto. Grandi e iconiche sportive comprese. È il caso di Ferrari che ha anticipato la presentazione a primavera 2026 della Elettrica, la prima Rossa a sole batterie: due assali elettrici a garantire una trazione integrale, un telaio corto che porta il guidatore in prossimità delle ruote anteriori, una densità energetica a bordo di quasi 195 wattora/chilogrammo, la più alta tra le auto oggi in produzione, un posteriore da 640 chilowatt e una coppia massima scaricabile a terra di 8.000 Nm. Prestazioni, neppure a dirlo, in linea con le Rosse di Maranello: 2,5 secondi per passare da 0 a 100, velocità massima di 310 km/h e autonomia superiore a 530 chilometri. Allo scarico zero emissioni ma anche nessuna banale replica di suoni unici di sportive d’altri tempi: il sound dell’Elettrica è quello autentico dei suoi componenti, niente riproduzioni artificiali ma le note delle sole vibrazioni che arrivano dal telaio. Uno spartito che contiene però la precisazione del ceo Benedetto Vigna: «L’Elettrica è un qualcosa in più, non una transizione». Un modello aggiuntivo in gamma ma, almeno per ora, nessuna radicale conversione. D’altronde, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, il previsto secondo modello elettrico in Ferrari è stato rinviato al 2028. E le rivali sembrano allineate: Lamborghini non avrà in gamma una vettura a batteria prima del 2029.
Dalle super sportive, alle italiane dal fascino olimpico come l’Alfa Romeo Junior elettrica in versione Milano-Cortina 2026, ai grandi Suv tedeschi come la Porsche Cayenne a sole batterie da oltre 1.000 cavalli, alla city car francese anni ’90 appena rivisitata, la Renault Twingo: stile amarcord, una batteria al litio-ferro-fosfato, un motore da 60 chilowatt, un’autonomia dichiarata che supera i 260 chilometri e un prezzo che sembra già soddisfare quanto auspicato dall’Europa ovvero, 20.000 euro. C’è poi l’altra Asia che non vuole cedere il passo alla vicina Cina: Toyota accanto alla C-HR+ elettrica ha presentato la prima versione a sole batterie del grande pick-up Hilux. Oppure Kia che si è presentata all’ultimo Salone di Monaco con un’ampia platea di elettriche senza rivali: il concept EV2, le, EV3, EV4, EV5, le EV6 e EV9 in versione GT e la PV5. Di modelli a zero emissioni ne avrà addirittura 23 entro il 2030 Hyundai che nel frattempo ha lanciato anche in Italia il suv di grandi dimensioni Ioniq 9. Coreani dalle idee chiare, pedale dell’acceleratore giù e diritti per la loro strada, sicuri che prima o poi a Seoul la transizione e i rivali saranno solo un punto lontano nello specchietto retrovisore