la Repubblica, 28 novembre 2025
“Via l’editore neonazi da Più libri più liberi”. Ma l’Aie lo conferma
Era già successo nel 2019 a Torino. Il Salone del libro era sotto la direzione di Nicola Lagioia quando scoppiò un’enorme polemica per la presenza in fiera della casa editrice Altaforte, vicina a CasaPound. Una pioggia di defezioni, poi la decisione del Salone di rescindere il contratto d’affitto dello stand. Roma, oggi, sei anni dopo. Alla vigilia della nuova edizione di Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria diretta da Chiara Valerio, scoppia il caso Passaggio al bosco, una casa editrice di stampo neofascista nata nel 2017 all’interno dello spazio di aggregazione di estrema destra Casaggì di Firenze. Passaggio al bosco, che a Firenze ha anche una libreria, venderà i suoi titoli alla Nuvola, solo che stavolta le polemiche vengono rispedite al mittente, con l’Aie – l’Associazione italiana editori organizzatrice della kermesse in programma dal 4 all’8 dicembre – che difende «la libertà di pensiero, di espressione e in particolare di edizione in tutte le sue forme». Lo stand, dunque, ci sarà.
I post vengono notati dalle associazioni antifasciste che si muovono finché il caso non arriva a Roma. Ieri Emanuele Fiano del Pd diffonde una nota appellandosi «agli organizzatori e ai patrocinatori», tra i quali c’è il Comune di Roma: «È proprio necessario ospitare editori di autori di chiara fede neofascista o neonazista?». In serata interviene l’assessore romano alla Cultura Massimo Smeriglio: «Inopportuno». Ma la posizione dell’Associazione editori è chiara: «L’Aie, che è la casa di tutti gli editori e che organizza Più libri più liberi, non ha mai selezionato né mai selezionerà gli espositori che richiedono uno stand sulla base degli orientamenti culturali e politici e della linea editoriale delle case editrici, fermo restando il rispetto da parte di queste di tutte le leggi, che spetta alla magistratura appurare».
Se nel 2019, al tempo di Altaforte, al governo c’era Giuseppe Conte, sei anni dopo c’è la destra di Giorgia Meloni. Dopo mesi di tensioni sui fondi all’editoria, il ministro della Cultura Alessandro Giuli sarà ospite della prima giornata di Più libri più liberi in dialogo con il presidente dell’Aie Innocenzo Cipolletta. Passaggio al bosco conta sul sostegno del deputato toscano di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese, componente della commissione cultura della Camera, che cita diversi dei loro testi e manuali tra le letture suggerite dal bollettino editoriale di Fratelli d’Italia da lui curato.
Marco Scatarzi, autore e direttore della casa editrice, affida a poche righe la replica a Fiano: «Passaggio al Bosco – che ha quasi 300 titoli in catalogo e organizza centinaia di eventi culturali – rappresenta un punto di vista: quello del pensiero identitario, in tutte le sue sfumature. È legittimo che l’onorevole Fiano non lo condivida. Altrettanto legittimo è che sia simbolicamente rappresentato, con la nostra presenza, a un festival librario che porta il principio della “Libertà” nel proprio titolo. Dinanzi ai libri si dovrebbe invocare il confronto, non la censura».
Lo spazio di aggregazione Casaggì, e la casa editrice, erano stati tra i protagonisti dell’inchiesta di Fanpage sui giovani di Fratelli d’Italia sedotti dall’estrema destra. Casaggì era finito al centro delle polemiche per il pestaggio di alcuni ragazzi del collettivo di sinistra del liceo Michelangiolo di Firenze, avvenuto davanti alla scuola. Tra i titoli di Passaggio al bosco in catalogo, ci sono Attacco alla famiglia, Aspetti storici e spirituali del fascismo, Camerata. Il caso è davvero chiuso?