la Repubblica, 28 novembre 2025
Manovra, nel gioco dei ritocchi un aiuto ai Berlusconi
Ufficialmente è una questione di coperture. Per le correzioni alla manovra servono soldi. Ma dietro il “tesoretto” da 200 milioni che il governo punta a ricavare aumentando ancora le tasse sulle grandi banche c’è anche un’altra ragione. È quella che ha spinto Antonio Tajani a dire sì all’incremento del balzello, a valle comunque delle rassicurazioni del Mef su un intervento che escluderà i piccoli istituti di credito. Ecco la motivazione che ha portato a dare l’assenso all’ipotesi in costruzione a via XX settembre: il gettito della misura servirà a cancellare l’aumento delle imposte per le holding industriali inserito nella legge di bilancio. Tra i tanti beneficiari c’è anche Fininvest.
È la casa madre che custodisce le partecipazioni di controllo di Mfe (46%) e Mondadori (53%), oltre a quelle di Mediolanum (30%). Anche alla società guidata da Marina Berlusconi non sarà quindi applicato l’incremento del 2% dell’Irap. Per i grandi istituti e le compagnie assicurative maggiori (il 75% della platea), le tasse verranno incrementate di 2,5 punti percentuali all’anno, dal 2026 al 2028. Al contrario, invece, nulla cambierà per le holding non finanziarie rispetto ad oggi: le imposte da versare non aumenteranno nel prossimo triennio.
Forza Italia arriva a risultato dopo una mediazione sotto traccia che negli scorsi giorni ha portato il leader degli azzurri a consultarsi più volte con la famiglia Berlusconi. È durante le interlocuzioni con i diretti interessati che è stato costruito il messaggio da veicolare ai parlamentari forzisti. Una richiesta senza fronzoli: battagliare incessantemente per arrivare alla cancellazione dell’aumento delle tasse per le holding.
Da qui il pressing sul viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, il “regista” dei lavori del Mef sulle coperture di natura fiscale. È lui che nelle scorse ore ha ricevuto decine di telefonate e una sfilza di messaggi dai forzisti. Tutti con la stessa raccomandazione: la ricerca di uno schema in grado di garantire la promessa fatta a Marina. Non è la sola.
Un’altra proposta di Forza Italia nasce dai colloqui con i Berlusconi. È la detrazione per i libri di scuola. La richiesta è finita nel fascicolo degli emendamenti dei senatori azzurri, ma è stata messa fuori gioco dalla tagliola dell’ammissibilità. Poco male: il partito di Tajani può contare su un emendamento-fotocopia di Noi Moderati. «Basta quello», spiegano fonti di FI. La misura è pronta: l’agevolazione fiscale allevierà la spesa delle famiglie.
A beneficiarne sarà soprattutto Mondadori, la prima casa editrice di testi scolastici in Italia, di cui Marina è presidente. Il risultato, in questo caso, andrà però blindato. L’idea di una detrazione, infatti, era maturata già quest’estate: le interlocuzioni con Mondadori, però, non avevano portato a un epilogo felice, e la misura è rimasta fuori dal menù della Finanziaria approvata dal Consiglio dei ministri. Ma ora è arrivato il soccorso. Una scialuppa battente bandiera azzurra.