corriere.it, 28 novembre 2025
Milano, 165 euro per parcheggiare l’auto vicino alla Stazione Centrale dall’alba a mezzanotte. «Costi fuori controllo»
Mia figlia il 26 novembre doveva prendere il treno alle 5.30 del mattino e, considerando la situazione attorno alla Stazione Centrale, ha parcheggiato di fronte all’ingresso principale, in un parcheggio delle Fs, senza badare alle tabelle costi. L’ora di arrivo: le 4.46. Auto ritirata alle ore 23.51. Importo addebitato 165 euro. Ma non è uno scandalo? Vero è che non è stata attenta a leggere prima le condizioni, ma queste tariffe mi sembrano fuori controllo. E poi aggiungo che oggi una donna sola non può avventurarsi alle 4 di mattino in cerca di parcheggio nella zona della Stazione. Ma che vergogna…
Francesco Casile
Possiamo dire che è un record, competitivo con una giornata in zona Montenapoleone, nell’unico parcheggio del Quadrilatero. O forse neanche lì si arriva a quella cifra, sicuramente più cara del viaggio andata e ritorno per Roma su Italo o Frecciarossa. Ma il Comune lo sa?
Mi è stata rimossa l’auto in divieto di sosta nel pomeriggio /sera del 22 ottobre. L’auto è stata portata nel parcheggio di via Gatto zona Forlanini. Ritiro e pago. Dopo circa 25 giorni ricevo avviso sul fascicolo del cittadino di una sanzione per aver percorso alle 8 di sera di quel giorno corso XXII Marzo nella corsia riservata a taxi e bus. Ovviamente le telecamere hanno registrato la targa della mia auto trasportata dal carro attrezzi. Dopo lunghe attese telefoniche ricevo appuntamento dai vigili di via Friuli per poter annullare la sanzione. La vigilessa gentile e un po’ imbarazzata mi comunica che dovrò ritornare dopo che avrò ricevuto la sanzione in formato cartaceo. C’è la farò? Meno male che sono pensionata.
Rita Spaggiari
Le telecamere svolgono la loro utile funzione, ma spiano anche l’assurdo, come la targa dell’auto trainata dal carro attrezzi: qui dovrebbe intervenire l’umano buon senso, quel che ci resta da difendere dall’assedio della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. Cosa che darebbe sollievo anche all’imbarazzata e gentile vigilessa prigioniera dei vincoli dell’odiata burocrazia contabile, che per annullare un’ingiusta sanzione obbliga le persone a un inutile e dispendioso tour de force. Ma se non fosse stata una pensionata, avrebbe perso una giornata di lavoro: chi l’avrebbe poi risarcita? La telecamera?