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 2025  novembre 28 Venerdì calendario

La spagna e il caudillo chi vuole dimenticare chi no

Caro Aldo,
a 50 anni dalla morte di Francisco Franco leggo visioni completamente differenti sul Caudillo e la sua storia. Lei che ne pensa?
Maurizio Vanni

Il franchismo non pare morto con il Caudillo, come mai?Salvatore Massaro

Cari lettori,
i cinquant’anni della morte di Franco hanno suscitato in Spagna una discussione che non c’era mai stata. Mai si era parlato tanto apertamente e senza ipocrisie del Caudillo in pubblico. Sono emerse, in sintesi, tre posizioni. Coloro che sostengono: si stava meglio quando si stava peggio; non c’era la libertà, ma non c’erano migranti, ladruncoli e importuni vari. Coloro che relativizzano: sì, Franco era un dittatore, ma che sarà mai, mica era un fascista, aveva le sue ragioni, ora guardiamo avanti. E coloro che ricordano le malefatte del regime, i 140 mila fucilati alla fine della guerra, i 270 mila prigionieri politici, le carceri dove furono rinchiusi 21 mila omosessuali e molte più donne considerate di sinistra e quindi devianti, cui vennero sottratti i figli per essere affidati a famiglie benpensanti.
Tutto questo è accaduto. Ovviamente non poteva durare quarant’anni. Il franchismo con il tempo si ammorbidì, pur se usò la garrota sino all’ultimo. Il regime non era fascista per il piccolo dettaglio che il fascismo aveva perso la Seconda guerra mondiale; tuttavia, come sostiene Javier Cercas, insomma non un passante, Franco trattò sempre la Spagna come una terra d’occupazione. Ovviamente aveva anche consenso. Felipe González, primo capo del governo socialista, è tornato a rivendicare la sua scelta: la «pace civile», la riconciliazione tra le due Spagne, la convivenza. Non un patto dell’oblio, com’è stato definito; un patto del silenzio. Zapatero prima, con la legge sulla memoria storica, e Sánchez poi hanno eliminato alcuni simboli del regime, dalle statue equestri di Franco alla sua tomba monumentale nel Valle de los Caídos: ora il generalissimo riposa in un cimitero di periferia. Sono state riaperte le fosse comuni; però ci sono anche quelle dove furono sepolti i prigionieri di guerra franchisti fucilati dai comunisti, come a Paracuellos. Ma molti si chiedono: perché abbiamo ancora l’inno ripristinato da Franco, e la forma di governo – la monarchia – ripristinata da Franco? Perché le grandi famiglie che controllano l’economia del Paese sono spesso le stesse che hanno prosperato sotto il franchismo? Perché il più grande partito di opposizione, che è oggi il primo partito spagnolo, è quello fondato dal delfino di Franco, e ha alla sua destra un partito anti-antifranchista, guidato da Santiago Abascal? Qualcuno potrebbe chiedersi anche: come mai la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’anniversario della morte di Franco ha postato una sua foto «con il mio amico Santiago Abascal»?