Corriere della Sera, 28 novembre 2025
Meloni invitata al vertice del mondo arabo in Bahrein
Giorgia Meloni volerà in Bahrein per partecipare al 46esimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo. L’appuntamento è per il prossimo 3 dicembre e la notizia – diffusa da fonti italiane – rappresenta un altro tassello della politica internazionale della premier italiana. Perché non è usuale la presenza di leader esterni all’organizzazione. Nel recente passato è successo solo con il presidente turco Erdogan nel 2023, il cinese Xi nel 2022 e l’iraniano Ahmadinejad nel 2007. E se si restringe il perimetro al vecchio continente l’invito è stato inoltrato alla britannica Theresa May nel 2016 e al presidente francese François Hollande nel 2015.
In tre anni di governo Meloni non ha solo privilegiato l’asse con Donald Trump, puntando a diventare il punto riferimento in Europa degli States. Al contempo ha tessuto una rete di relazioni forti con il mondo arabo. Rientra dunque in questa strategia l’invito recapitato nelle ultime ore a Palazzo Chigi per la partecipazione a quello che viene considerato il «Consiglio europeo dei Paesi del Golfo». L’organizzazione riunisce Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar. Attori con cui Meloni – negli ultimi 72 mesi – ha aperto una nuova fase di relazioni strategiche.
Solo un anno fa l’incontro con il principe ereditario Bin Salman che per usare le parole della premier all’epoca ha aperto «una fase completamente nuova, una nuova era delle nostre relazioni, dove la nostra partnership diventa qualcosa di diverso, strategica nel senso che non faremo solo affari, ma ragioneremo e coopereremo insieme, da nazioni leader nel Mediterraneo allargato». Quel bilaterale toccò diversi punti, dalla ricostruzione di Gaza alla stabilizzazione della Siria, dalla ricerca di una pace duratura in Ucraina alle convergenze possibili fra il nostro Piano Mattei per l’Africa e la potenza finanziaria degli regno saudita. Un mese dopo la visita di Mohamed bin Zayed, il presidente degli Emirati Arabi Uniti, che annunciò oltre 40 miliardi di dollari di investimenti nel nostro Paese. In questa chiave i rapporti costruiti con il mondo arabo diventano funzionali anche per il follow up del piano pace per Gaza, visto che i Paesi che prendono parte al Ccg hanno tutti relazioni strette con Israele. E sono anche «amici» degli americani.