Il Messaggero, 27 novembre 2025
Calciomercato, cambia la norma sui bilanci: Napoli, Atalanta e Lazio, ecco le squadre a rischio blocco
Spesa folle dopo la sbornia da scudetto. Il rigore sbagliato martedì da Hojlund contro il Qarabag gli può anche essere perdonato (specie dopo la vittoria del Napoli per 2-0), persino i miseri due gol segnati finora, ma i 50 milioni complessivi del suo cartellino (6 per il prestito e 44 per l’obbligo di riscatto dallo United alla prossima qualificazione Champions) sono un problema molto più serio per il bilancio e il futuro partenopeo. Non è un caso che, dopo vani e ripetuti confronti sulla possibilità di mantenere l’80% del “costo del lavoro allargato” nel 2026, nel Consiglio Federale di lunedì scorso il dg dell’Atalanta Umberto Marino abbia provato a spingere l’istanza della Lega Serie A di tenere gli Under 23 fuori dal calcolo del 70%, previsto nel nuovo anno. In prima fila De Laurentiis avrebbe potuto “liberarsi” proprio del gravoso ammortamento del 22enne Hojlund. Atalanta, Lazio, Fiorentina, Torino e Genoa sarebbero quelle con le stesse grane e ne avrebbero tratto giovamento a rimorchio. La Figc di Gravina gli è andata (diabolicamente) incontro, ma in realtà favorendo solo il movimento italiano: esclusi dal conteggio gli Under 23 sì, ma non gli stranieri, solo quelli convocabili in azzurro. Vanno rilanciati i vivai, mica trovate soluzioni alle tasche dei patron.
Eppure così i conti non tornano di nuovo: tanti club tremano e rischiano di dover fare più plusvalenze (già in inverno) o, peggio ancora, di rimetter mano al proprio portafoglio.
Più facile per chi ha stadi di proprietà, ricavi smisurati o soci al proprio fianco. Molti altri, anche chi un tempo aveva una gestione oculata, pagano il minimo sbaglio. Tutti adesso sono infatti concentrati su guai palesi della Lazio, perché già sanzionata lo scorso 26 maggio dalla Covisoc con il blocco totale del mercato estivo per aver sforato i tre indicatori Figc nella scorsa trimestrale di marzo. Adesso (o meglio dal primo luglio) è rimasto solo il paletto del “costo del lavoro allargato”. Salvo immissioni o colpi di scena ad effetto, Lotito probabilmente non riuscirà a rientrare nemmeno stavolta nell’80% del rapporto fra costi ed entrate, e potrà quindi fare solo acquisti “a saldo zero” a gennaio. Entro domenica 30 novembre tutti i club di Serie A dovranno inviare i bilanci (fotografati alla trimestrale del 30 settembre) alla nuova Commissione, che li analizzerà e trasmetterà alla Federcalcio per l’ok formale e definitivo: lì scopriremo se altre società nuotano nello stesso pantano. Non è però quel controllo che spaventa davvero la Serie A, quanto quello del prossimo anno.
Il Consiglio Federale ha infatti approvato lo schema del manuale delle licenze nazionali (a giorni il dispositivo) e, a partire dalla finestra di trasferimento dell’estate 2026 (ma le società dovranno fare attenzione anche nel mercato di gennaio), il valore dell’indicatore dovrà rispettare il nuovo parametro, pena il mercato bloccato. Si sapeva da tempo, la Figc ha solo rispettato le linee guida Uefa, che a sua volta incombe con altre multe salate per chi, a dicembre, avrà già sgarrato. Non esistono più gli scudetti del bilancio.