D - la Repubblica, 27 novembre 2025
Il Baronetto cerca moglie: 79enne offre “stipendio” a una compagna che possa dargli un erede
Il 79enne baronetto cerca moglie, le offre 50mila sterline all’anno (circa 60mila euro) come “stipendio” per gestire la sua tenuta da oltre 500 ettari e da lei vuole almeno un figlio maschio come erede.
Sir Benjamin Slade è un nobile inglese discendente di re Carlo II, ha ereditato il titolo dal padre nel 1962, vive nella magione Maunsel House a Bridgwater, nel Somerset, e non è la prima volta che fa parlare di sé.
Slade ha già una figlia, Violet di 5 anni, avuta con l’imprenditrice 34enne Sahara Sunday Spain nel 2020, ma è ancora alla ricerca di un erede maschio “che abbia somiglianze genetiche con uno dei miei antenati paterni più lontani” e che un giorno sia interessato a gestire la sua tenuta e i suoi asset. È stato sposato (dalla fine degli anni Settanta al 1991) con Pauline Myburgh e ha divorziato, sostenendo che “i suoi 17 gatti rappresentassero un ostacolo al matrimonio”.
Ha avuto una relazione con Fiona Aitken per alcuni anni negli anni Novanta. Poi, si è fidanzato con l’attrice Kirsten Hughes, finché lei “non è scappata con il tuttofare” della sua tenuta. Mentre nel 2017 Slade si è separato dalla compagna Bridget Convey perché, all’età di 50 anni, “era troppo anziana per dargli un erede”.
Dunque, a 79 anni, Sir Benjamin è di nuovo alla ricerca di una donna che gli dia un erede maschio. Certo, non una qualsiasi. Come racconta il Daily Mail, il primo requisito per le candidate è l’età, poiché la futura Lady Slade deve essere di almeno vent’anni più giovane. Sir Benjamin afferma di cercare una “breeder” (ossia una donna fertile in linguaggio dispregiativo) che gli dia almeno due eredi maschi. L’aristocratico ha però altre richieste molto specifiche, tra cui il fatto che la futura moglie debba essere più alta di 1,68 m, non possa essere del segno dello Scorpione né leggere il Guardian”, giornale progressista di centrosinistra, non deve consumare droghe, o essere alcolista.
Non solo: la sua futura consorte “non deve essere scozzese”, “e nemmeno provenire da Paesi in cui non indossano cappotti in inverno”, “deve avere una licenza per armi da caccia, la patente di guida e possibilmente una licenza per elicotteri”. Quanto agli hobby, Sir Benjamin cerca “una sposa che ami il ballo da sala, giocare a bridge e backgammon – e che abbia talento per l’amministrazione. Deve essere capace di gestire due castelli, e una formazione in gestione di tenute”.
Lo stipendio di “50mila sterline più bonus all’anno include auto, casa, spese, cibo e vacanze”. Non è finita qui. Per qualche strano motivo, un altro diktat di Sir Benjamin è che la futura moglie non potrà provenire da Paesi che cominciano con la lettera “I” e che abbiano il verde nella bandiera. Dunque, niente donne provenienti da Italia, Irlanda, India, Costa d’Avorio (“Ivory Coast” in inglese) e Iran.
“Posso avere due figli maschi, tre sarebbe meglio”, dice, “le donne gestiscono le case. La gente pensa che ciò sia sessista. Jane Austen diceva che se hai una grande casa, ti serve una moglie”.
La ricerca di una consorte giovane ha anche motivazioni fiscali. “L’imposta di successione è del 40 per cento e l’unico modo per trasferire la tenuta e la collezione d’arte è lasciarle alla moglie senza tasse, che poi le passerà ai miei parenti lontani”, ha aggiunto Slade. “Ovviamente”, continua il baronetto, “lei dovrà sopravvivere per almeno sette anni (il limite temporale oltremanica per trasferire preventivamente asset ed eredità ad un’altra persona senza incorrere nella tassa di successione, ndr). La vedova riceverebbe una percentuale finanziaria per trasferirla. Questo è l’unico modo rimasto per aggirare la tassa di successione”.
Nel 2019, Slade è stato giudicato da un tribunale del lavoro colpevole di aver licenziato ingiustamente e discriminato in modo grave due donne che lavoravano per lui e che erano rimaste entrambe incinte a pochi mesi di distanza. Alle due ex inservienti è stato così assegnato un risarcimento di circa 180mila sterline per licenziamento improprio e discriminazione.