corriere.it, 27 novembre 2025
Cappuccino non solo a colazione: gli italiani lo bevono anche dopo pranzo. Napoli lo preferisce a metà pomeriggio
Sorseggiato da solo o accompagnato da un cornetto caldo, il cappuccino continua a essere il protagonista assoluto della colazione italiana. A confermarlo è la nuova indagine di Parmalat, secondo la quale il 91% degli italiani dichiara di amarlo e quasi uno su due (il 48%) lo consuma ogni giorno.
Per l’88% è il modo ideale per iniziare la giornata. E non solo al bar, perché l’80% lo prepara a casa, spesso con montalatte elettrico (49%), seguito dalla macchinetta del caffè (30%) e dal montalatte manuale (18%). In ogni caso la prerogativa essenziale è la schiuma, che il 59% la gusta con il cucchiaino. Non manca però chi alla tradizione preferisce l’innovazione e chiede l’aggiunta di cacao (28%) o di cannella (8%).
Tradizionale o rivisitato, il cappuccino resta un rito quotidiano che in Italia non supera mezzogiorno. O almeno non dovrebbe, perché secondo i dati di Deliveroo anche questa tendenza sta cambiando. Circa il 25% di queste bevande viene ordinato dopo le 12, mentre solo il 4% arriva dopo le 20. Una minoranza, che però inizia a evidenziare una nuova virata nelle abitudini di consumo che tocca sia il nord, che il sud. Tra le città dove il cappuccino è bevuto anche a pomeriggio inoltrato emerge Napoli. Seguono il capoluogo campano Firenze e Torino.
Insomma, il cappuccino non è solo colazione. Bensì può essere l’occasione di un incontro o un rito quotidiano da dedicare a sé stessi. Per il 42% degli italiani, infatti, è un momento di pausa rilassante da vivere in solitudine, mentre per un altro 42% è un gesto di condivisione familiare. Comunque lo si voglia consumare, resta l’emblema della cucina italiana.