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 2025  novembre 26 Mercoledì calendario

Ice, gli arresti non risparmiano neppure i parenti della portavoce presidenziale Leavitt

Gli arresti dell’agenzia per l’immigrazione ICE, negli Stati Uniti, continuano senza pausa: quasi 400.000 persone dall’inizio della presidenza di Donald Trump. Fra loro vi è anche una familiare vicina alla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Si tratta di Bruna Caroline Ferreira, originaria del Brasile ed ex promessa sposa del fratello della Leavitt, nonché madre di suo nipote.
Ferreria è stata arrestata, vicino Boston, dagli agenti dell’ICE il 12 novembre ed è attualmente in custodia in un centro di detenzione della Louisiana. Vive a tempo pieno con il padre Michael e la sua matrigna, nel New Hampshire, fin dalla nascita.
Ferreira e il fratello della Leavitt non si sono mai sposati e, dopo essersi separati dieci anni fa, hanno sempre mantenuto l’affidamento congiunto del figlio di 11 anni, rimanendo in buoni rapporti.
La donna è stata arrestata mentre guidava per andare a prendere suo figlio nel New Hampshire, ha rivelato il suo avvocato. Ferreira e l’addetta stampa di Trump non si parlerebbero da molti anni. Di fronte a una domanda riguardante l’arresto, Karoline Leavitt ha detto di non avere commenti da rilasciare.
Michael Leavitt ha dichiarato che Ferreira ha sempre mantenuto un rapporto con il figlio, ma il ragazzo non avrebbe avuto modo di parlare con lei dopo il suo arresto.
Inoltre, ha descritto la situazione come difficile, ma ha anche detto di volere solo il meglio per suo figlio, cercando di rispettare la sua privacy.
Il Dipartimento per la Sicurezza Interna sostiene che Ferreira si trovava negli Stati Uniti illegalmente da 26 anni, dopo aver superato la scadenza di un visto turistico che le imponeva di lasciare il paese nel giugno 1999. Ferreira, inoltre, avrebbe un precedente arresto per aggressione e sarebbe attualmente sottoposta a procedura di espulsione.
Tuttavia, l’avvocato di Ferreira, Todd Pomerleau, rivela che la donna è arrivata negli Stati Uniti in maniera legale, beneficiando del programma DACA (Deferred Action for Childhood Arrivals), che garantisce protezione temporanea dall’espulsione a coloro che sono stati portati negli Stati Uniti da bambini.
Secondo l’avvocato, la donna non è riuscita a rinnovare il suo status alcuni anni fa, ma attualmente è nel mezzo di una “procedura di immigrazione legale” per ottenere la residenza permanente (Green Card, ndr).
«Bruna non ha precedenti penali. Non so da dove provengano. Mostrateci le prove. Non ci sono accuse in giro. Non è una criminale, né una clandestina», ha detto Pomerleau. L’avvocato afferma che Ferreira è una brava madre e sta lottando per farla uscire dalla detenzione.
Sua sorella, Graziela Dos Santos Rodrigues, ha creato una pagina GoFundMe, per le spese legali. Al momento, sono stati raccolti oltre 15.000 dollari.
«Bruna è stata portata negli Stati Uniti dai nostri genitori nel dicembre del 1998, quando era solo una bambina... Da allora, ha fatto tutto il possibile per costruirsi una vita stabile e onesta qui», ha scritto la sorella di Ferreira nella campagna GoFundMe. Ha affermato che la donna ha «mantenuto il suo status legale grazie al DACA».
Trump ha cercato di porre fine al DACA durante il suo primo mandato, ma la Corte Suprema ha stabilito che la sua amministrazione non aveva adottato le misure appropriate. Nonostante questa decisione, alcuni beneficiari del DACA sono stati arrestati nell’attuale campagna di deportazioni di massa del presidente.
In una recente dichiarazione all’Associated Press, la vice portavoce del Dipartimento di Sicurezza
Interna, Tricia McLaughlin, ha affermato che coloro che hanno uno status vincolato con questo programma dell’era Obama «non sono automaticamente protetti dalle deportazioni», aggiungendo: «Il DACA non conferisce alcuna forma di status legale in questo Paese».