Avvenire, 25 novembre 2025
Sui muri di Berlino spuntano i “Qr code” messi dagli spacciatori per vendere droga
«Consegna di ogni tipo di droga in tutta Berlino», oppure «cocaina, ketamina, marijuana, tutto quello che desideri, te lo portiamo a casa».
Sono gli slogan pubblicitari, scritti in inglese, riportati su cartelli adesivi attaccati a dei lampioni delle strade della movida della capitale Berlino; per esempio della Kastanienallee, via molto conosciuta del quartiere alla moda di Prenzlauer Berg.
Sull’ampia strada ci sono ristoranti, locali, negozi ma anche scuole e asili. Sui cartelli e gli adesivi attaccati ai lampioni, ne sono stati rinvenuti almeno tre, ci sono dei codici a barre e Qr code, basta avere un cellulare e scansionare i codici del cartello o dell’adesivo e vieni indirizzato a WhatsApp, Instagram o Telegram che conduce probabilmente alle offerte di uno spacciatore. Inizialmente gli abitanti, i frequentatori della via e anche i turisti avevano pensato ad uno scherzo, ad una provocazione. Poi sonop fioccate le proteste. «No, è tutto vero», ha ammesso la polizia. «Ci troviamo di fronte ad un nuovo livello e sistema di spaccio delle droghe – ha spiegato Benjamin Jendro, portavoce del sindacato di polizia tedesco –. Sempre più spacciatori al dettaglio a Berlino utilizzano il Web e i sistemi di messaggeria più conosciuti per farsi contattare dalla clientela e consegnano tutte le sostanze desiderate direttamente a casa dei clienti». I primi casi di spacciatori con il codice a barre contattabili via Whatsapp e Telegram sono stati registrati nel 2024, poi a dicembre dello stesso anno la polizia di Berlino è riuscita ad arrestare uno spacciatore di 39 anni e a sequestrare dieci chilogrammi di cocaina e 50.000 euro in contanti. Grandi quantità di cocaina erano state offerte in un gruppo Telegram, gli investigatori avevano finto di essere dei clienti, e poi avevano arrestato il venditore.
Questo sistema investigativo potrebbe essere utilizzato anche contro chi ha affisso i cartelli e gli adesivi, ma non è così semplice.
Recentemente la polizia berlinese non è riuscita ad arrestare degli spacciatori, «perché non possiamo istigare od esercitare pressioni e costringere una persona a commettere un reato, in questo caso a vendere droga. Gli spacciatori si muovono sempre di più e meglio nel wWb e nel mondo virtuale, riducendo al minimo il rischio di essere scoperti, e le opzioni legali a disposizione della polizia per reagire sono rimaste ferme ad un’epoca quando internet praticamente non esisteva», ha sottolineato il portavoce della polizia Jendro. Il problema è che il fenomeno della vendita di droghe su Whatsapp e Telegram «potrebbe essere molto più diffuso di quanto pensiamo e potrebbe non limitarsi solo a Berlino. Nei giorni scorsi sono stati distribuiti biglietti da visita e volantini in alcuni locali della città, simili ai cartelli e agli adesivi attaccati ai lampioni delle strade», ha aggiunto il portavoce del sindacato della polizia tedesca. Per ora la questione dello spaccio di droghe su Whatsapp e Telegram è stata descritta soprattutto da quotidiani e tabloid locali berlinesi e scandalistici come “Bild”.
Da circa un anno e mezzo in Germania è stato legalizzato parzialmente il consumo di cannabis, ma l’Unione Cdu/Csu vorrebbe rivedere la legge perché in molte città si vende e fuma marijuana per strada e nei pressi delle scuole, la polizia può intervenire ed elevare delle multe anche molto salate, ma solo dopo una chiara segnalazione.