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 2025  novembre 23 Domenica calendario

Comics, games & coins

Fare una foto con il tuo idolo è un’esperienza che non ha prezzo, sul piano sentimentale. In termini pratici, invece, il tariffario è spesso molto preciso. Pensiamo a Mark Hamill, il celebre Luke Skywalker di Star Wars. Per una foto con lui si parte da un minimo di 400 dollari. Parliamo di una foto scattata da un professionista, stampata al momento in alta qualità, ma ciò non toglie che sia una cifra elevata, che può fare discutere. Però all’estero questa è la realtà. I fan sono abituati a pagare per una firma o un autografo, quando partecipano alle convention per incontrare i loro beniamini. In Italia questa abitudine non s’è mai diffusa più di tanto, fino a tempi recenti. Ecco perché alcune persone rimangono stupite, quando leggono i prezzi dei meet&greet (di solito si usa questa definizione per comodità) con gli ospiti internazionali che sbarcano nelle nostre fiere, nonostante quei prezzi siano spesso «calmierati» rispetto all’estero, per venire incontro a un pubblico che non è ancora abituato a questo genere di appuntamenti. Ma ci arriveremo.

Consideriamo anche che tutto questo cambiamento lo stiamo vedendo all’interno delle fiere nerd, come possono essere Lucca Comics & Games (appena conclusa: 29 ottobre – 2 novembre) oppure Milan Games Week & Cartoomics (in arrivo: 28-30 novembre), per citare due tra le realtà più note. Realtà sempre più diffuse sul territorio, che rimangono comunque un mondo alieno per chi non s’interessa di fumetti, videogiochi e dintorni. Storicamente, queste fiere hanno sempre accolto fumettisti e sviluppatori di importanti videogiochi. Al loro fianco si sono ormai aggiunti come presenze fisse gli attori di film e serie tv internazionali. Qui non parleremo di fumettisti nello specifico, perché generalmente la loro formula è un po’ diversa rispetto agli altri ospiti. In generale non fanno meet&greet con la formula foto e autografo, ma disegnano uno sketch. Alcuni accettano vere commissioni sul momento, che possono raggiungere cifre anche elevate, ma c’è una diversa percezione da parte del pubblico: in un caso del genere, non c’è bisogno di spiegare perché bisogna pagare, dal momento che vedono l’artista che si mette all’opera per loro.
Certo, le eccezioni ci sono. Di recente hanno fatto discutere i prezzi di Tetsuo Hara, il disegnatore del leggendario Ken il guerriero, ospite all’edizione 2025 di Lucca Comics & Games. Per incontrare Hara, le cifre andavano da 1.750 a 12.600 euro e i posti erano limitatissimi. Questi «pacchetti», oltre all’incontro e alla foto, includevano anche stampe da collezione a tiratura limitata. Forse c’è stato qualche malinteso comunicativo, in un caso come questo. Se il focus fosse stato sull’acquisto delle stampe e non sull’incontro con Hara, può essere che la notizia sarebbe stata recepita diversamente. Rimangono comunque prezzi elevati, ma non così strani, soprattutto per chi è abituato al mondo della stampa d’arte, in cui il prezzo è legato alla fama dell’artista e al numero di copie stampate. Per cui edizioni limitate, certificate e numerate, realizzate dal creatore di Ken il guerriero, hanno già un costo elevato. La foto con Hara e l’eventuale firma erano più che altro un bonus aggiuntivo. Per inciso, nel caso di Lucca Comics & Games quei soldi non vanno agli organizzatori, perché l’accordo viene gestito tra l’ospite e uno degli espositori, che decide di invitarlo.
Come detto, però, a parte questo recente e chiacchierato caso di Tetsuo Hara, non conviene soffermarsi troppo su fumettisti e disegnatori, visto che le loro logiche sono più vicine a quelle del mercato dell’arte.
Vediamo invece come funziona con gli attori del cinema e con le star del settore videoludico. Ne ho parlato con Mario Petillo, il broker (l’intermediario, la persona che fa da ponte tra l’attore e l’evento) che ha portato in Italia molte celebrità e che le ha affiancate sui palchi delle fiere. Se Elijah Wood (Frodo del Signore degli Anelli) è venuto a Cesena, tanto per fare un esempio, è anche merito suo. Petillo ha raccontato più volte, anche sui suoi social, di come funzionano questi meet&greet e me ne ha dato ulteriore conferma. In primo luogo, la presenza di un meet&greet è una condizione fondamentale per convincere le star a venire. Senza, molte non si muovono. Servono anche a gestire al meglio l’evento, perché bisogna acquistare in anticipo foto o autografo. Così facendo, è possibile arrivare al giorno della fiera avendo già ben chiaro quante persone hanno acquistato, chi sono, quanto tempo durerà il meet&greet e via dicendo. L’acquisto online prima dell’evento non è l’unica soluzione praticata nel corso degli anni. Alcuni mettono per esempio in palio gli autografi, per cui acquistando certi oggetti è possibile vincere la firma del proprio beniamino.
Questa modalità si vede spesso in contesti come Lucca Comics & Games, in cui è uno specifico espositore a sobbarcarsi le spese dell’ospite e ha quindi bisogno di recuperarle. Quando sono invece coinvolti gli organizzatori stessi di una fiera, il meet&greet preacquistabile funziona molto bene. Altre volte, i posti vanno a esaurimento: chi si mette per primo in coda ha modo di avere foto e autografo, mentre gli altri restano tagliati fuori. Questo porta spesso i collezionisti e i fan più sfegatati ad accamparsi davanti ai cancelli a notte fonda, per essere i primi a entrare (un po’ come ai concerti).
Veniamo ai prezzi. Come abbiamo già accennato, è tutta una questione di punti di vista: a molti italiani sembrano alti, ma sono molto più bassi delle cifre che quegli stessi attori chiedono all’estero. Mario Petillo conferma con due esempi. Il primo riguarda l’attore britannico Jason Isaacs, il Lucius Malfoy di Harry Potter. Quando Isaacs è venuto alla fiera di Pordenone, era possibile ottenere un suo autografo con 30 euro, esattamente la metà dei 60 euro che chiede generalmente. Per incontrare Jason Isaacs a Pordenone sono arrivate anche diverse persone dalla Slovenia, perché il prezzo era conveniente. In modo analogo, quando Petillo ha portato Jamie Campbell Bower (apparso in Twilight, in Stranger Things e molto altro) al Como Fun, alcuni appassionati sono sbarcati dal Regno Unito, perché non avevano mai visto prezzi così bassi per l’attore. Perciò hanno approfittato dell’occasione per fare un giretto in Italia e andare al suo meet&greet.
Sui prezzi, con parole analoghe, si esprime anche Fabrizio Savorani, l’Event Director di Milan Games Week & Cartoomics (ne abbiamo scritto la scorsa settimana), a cui ho fatto alcune domande. L’evento a Fiera Milano (Rho) raccoglie ospiti internazionali legati al mondo dei videogiochi, con attori che hanno doppiato eroi e villain videoludici. C’è per esempio Troy Baker, apparso in numerosi giochi: 75 euro per l’autografo, 60 per un selfie e 120 per la combo delle due cose. Rob Wiethoff e Roger Clark (Red Dead Redemption) chiedono 100 euro per la combo. Con 80 euro è possibile ottenere la stessa combo per uno dei tre doppiatori di Clair Obscur: Expedition 33 lì presenti: Kirsty Rider, Rich Keeble e Maxence Cazorla. Sono prezzi in linea, se non un po’ più bassi, con quello che questi attori chiedono abitualmente, conferma Savorani. Sarà possibile incontrare gli attori in un’area apposita della manifestazione, ideata seguendo il modello del New York Comic Con, che ha un’intera sezione dedicata ai meet&greet.
Insomma, si può essere d’accordo o meno con le cifre, ma non sono prezzi gonfiati dagli organizzatori italiani, che al contrario si attivano proprio in senso opposto, cercando spesso di convincere gli ospiti a venire loro incontro, abbassando il tariffario quando atterrano in Italia. E se per un utente generico di queste fiere possono rimanere cifre che fanno storcere il naso, i fan più appassionati e i collezionisti conoscono bene il valore (affettivo e monetario; coins, appunto) di questi meet&greet.
Per vedere quindi cosa succede dall’altro lato della barricata, quello dei partecipanti, ho parlato con due collezionisti. Il primo è Andrea, noto sui social con il nickname 88zeldafun. Andrea è ben noto nell’ambiente nerd per i video sulla sua enorme collezione di manga, figures (le «statuine») e videogiochi. È anche una di quelle persone che non ha paura di passare l’intera notte al freddo, sotto la pioggia, per incontrare un suo idolo. In altre occasioni ha speso cifre enormi, quando erano presenti le estrazioni che ti fanno vincere il meet&greet. Perché? Perché sono opportunità uniche nella vita, mi dice Andrea. Alcuni autori si spostano pochissimo, fanno eventi con il contagocce e magari sono anziani. Perdere l’occasione potrebbe voler dire non essere mai più in grado di incontrare quella persona. Per quanto siano incontri velocissimi, Andrea dice che scambiare anche solo uno sguardo e una stretta di mano con chi ha realizzato un’opera che ama vale qualsiasi sforzo.
Il secondo collezionista è Ermes, presente su YouTube con il canale DarkSquall XIII. Ermes è soprattutto un collezionista di videogiochi. Anche lui s’è fatto viaggi lunghissimi e code chilometriche per far firmare alcuni pezzi della sua collezione. Con Ermes parliamo del valore monetario generato da queste firme. Mi dice che sono coinvolti diversi fattori e non c’è sempre una formula esatta, ma un primo elemento è ovviamente la rarità dell’autografo. Mi fa l’esempio di Hideo Kojima, creatore della leggendaria saga videoludica Metal Gear Solid. Kojima è sempre stato parco con gli autografi, per cui una sua firma anche su un foglio di carta ha valore. Come contraltare, facciamo l’esempio di John Romero, creatore dell’altrettanto leggendario videogioco Doom. Anche Romero è un gigante del gaming, ma i suoi autografi sono numerosi. In effetti, quest’anno erano entrambi presenti a Lucca Comics & Games, ma con differenze radicali. Gli eventi con Kojima erano blindati, mentre Romero passava molto tempo a incontrare i fan. Con 30 euro era possibile acquistare il suo libro, farselo firmare e scattare un selfie con lui. Con un piccolo extra, firmava anche altri oggetti.
La frequenza delle firme è solo un fattore, aggiunge Ermes: una firma di John Romero su una copia rara di Doom farebbe esplodere il valore dell’oggetto. Diventa un moltiplicatore. I collezionisti sono affezionati ai loro pezzi rari e non li rivenderebbero mai, ma queste dinamiche attirano a volte anche gli scalpers: quelli che puntano a queste firme per metterle sul mercato al prezzo più alto possibile.
Un mondo affascinante, forse ancora strano e incomprensibile per molti, ma che si diffonde sempre più anche in Italia, attraverso fiere nerd. Ricordiamo comunque che a queste fiere ci sono i momenti con gli ospiti sul palco: quelli sono compresi nel biglietto d’ingresso. È possibile ascoltare e vedere il proprio beniamino anche senza spendere soldi aggiuntivi. Anzi, è proprio grazie ai meet&greet che vengono resi possibili anche questi altri momenti, portando ospiti in Italia spesso per la prima volta.