il Fatto Quotidiano, 24 novembre 2025
Ma mi faccia il piacere
Estote parati. “Il Ponte sullo Stretto rappresenta, quando ci sarà, un punto importante nel trasporto, anche per l’evacuazione in caso di un attacco da Sud” (Antonio Tajani, ministro FI degli Esteri, 21.11). Appena ci invade il Madagascar, siamo pronti.
Figli d’arte. “Quando la Croazia occuperà Trieste e Udine la risposta di certi ‘pacifisti’ sarà, ‘prendetevi anche Padova, e chiudiamola qui’” (Luca Sofri, X, 23.11). Urge assolutamente un ponte sullo Stretto a Est.
Bon ton. “Travaglio, ospite maleducato e invadente di Gruber” (Adriano Sofri, Foglio, 20.11). In effetti lui fece ammazzare Calabresi, ma con squisito garbo.
The Genius. “La versione di Nordio: i femminicidi colpa dei ‘geni maschili’” (manifesto, 22.11). Infatti lui è un genio.
Uno non basta. “Orsina: ‘Schlein inadeguata. Servirebbe un nuovo Renzi o finirà per prevalere Conte’” (Riformista, 19.11). Per curiosità: dove li fabbricano i Renzi?
Ascolta, si fa Pera. “Marcello Pera: ‘Un Sì al referendum sulle carriere per diventare Occidente’” (Dubbio, 19.11). Ora siamo in Oriente, ma confidiamo nella deriva dei continenti.
Senti chi parla. “Nuovo cinema Iervolino. Carriera, affari (e guai) dell’editore di Casalino” (Domani, 19.11). Avrà mica un patteggiamento per falso in bilancio e un pignoramento di 6,6 milioni per evasione fiscale come l’editore di Domani?
Ha stato Putin/1. “Ombre russe sul Colle. Giallo sulla provenienza dell’audio che imbarazza Garofani” (Dubbio, 20.11). “Cicchitto: ‘C’è odore di servizi segreti russi. Anche la tempistica è sospetta’” (Stampa, 21.11). “Una regia degli 007 russi dietro il caso Garofani? Potrebbe tranquillamente essere, è molto probabile, sarebbe tipico… Penso che si riconosca la forma, il metodo, l’impronta manuale. È troppo perfetto per sembrare casuale, l’idea di un piano è prevalente” (Paolo Guzzanti, Un giorno da Pecora, Rai Radio1, 21.11). Gliel’ha detto Mario Scaramella o Igor Marini?
Ha stato Putin/2. “Delitto dell’ambasciatore Attanasio: la pista della miniera legata ai russi” (Repubblica, 17.11). Pare che abbiano trovato impronte di Putin anche a Garlasco.
Sventura. “È evidente che il Fatto quotidiano concorre di fatto alla guerra ibrida russa contro Ucraina e Ue… per la resa della prima e l’indebolimento della seconda a favore delle pretese imperialiste della Russia” (Sofia Ventura, X, 20.11). Ma infatti: l’altro giorno, mentre conquistavo Pokrovsk e Kupyansk, mi sentivo un sacco ibrido.
Non spingete. “Domenica alle 15 sarò a Piazza dell’Esquilino… Chi ha a cuore la sorte del popolo ucraino e la libertà dell’Europa dal giogo di Putin e Trump, deve scendere in piazza. ‘Fermiamo in genocidio russo in Ucraina’” (Carlo Calenda, leader Azione, X, 22.11). “Vorrei vedere i partiti italiani, quelli almeno che hanno a cuore presente e futuro dell’Ucraina – Lega e Cinque Stelle possono continuare a bere vodka tranquilli – a piazza Esquilino… Niente accordi sulla testa di Kyiv” (Nomfup, alias Filippo Sensi, deputato Pd, X, 22.11). I meglio filo-americani che gridano “Yankee go home!” dev’essere stato uno spettacolo impagabile: strano che non ci sia andato nessuno.
Uéué. “Se l’Ue non dovesse aiutare i Paesi dove ci sono casi di corruzione, l’Italia non avrebbe dovuto ricevere neanche un euro di Pnrr” (Sebastiano Barisoni, Radio 24, 19.11). Vuoi vedere che l’Ucraina è entrata nell’Ue e non ci hanno detto niente?
Karacciolovsky. “Limes è una rivista legata a Mosca? Sì lo è… Caracciolo non è per nulla indipendente e… ha recato un potente supporto alla propaganda del regime putiniano anno dopo anno e specialmente dopo l’invasione dell’Ucraina” (Marco Taradash, 18.11). Lo portano via.
Alte tecnologie. “Così le sigarette elettroniche vietate nel Regno Unito diventano power bank per le truppe ucraine. Un gruppo di volontari ucraini residente in Inghilterra smonta le batterie dei dispositivi invenduti e le spedisce al fronte, dove vengono utilizzate dai soldati per ricaricare telefoni e droni” (Repubblica, 18.11). È la risposta ai chip per i tank russi rubati da freezer, lavatrici e tiralatte.
Grandi cambiamenti. “L’Ucraina (col piano Trump, ndr) sarà un Paese a sovranità limitata” (Ezio Mauro, Repubblica, 23.11). Perché, finora cos’era?
Il titolo della settimana/1. “Danimarca, la sinistra va troppo a destra e perde Copenhagen per la prima volta in 122 anni” (Repubblica, 19.11). Mai una volta che capiti l’opposto.
Il titolo della settimana/2. “Comunque vada, il fallimento della Russia è già evidente” (Dario Fabbri, Domani, 15.4.22). “Mosca verso il default” (Alessandro Penati, Domani, 30.4.22). “L’Ucraina a un passo dalla bancarotta. Appello Ue: ‘Servono 70 miliardi’” (Domani, 18.11.25). Ma non era la Russia?
Il titolo della settimana/3. “Petrelli (Unione Camere Penali): ‘Il comitato per il Sì al referendum è una scelta naturale. La riforma contiene la nostra impronta genetica’” (Identità, 20.11). Ma soprattutto digitale.
Il titolo della settimana/4. “Giù le mani dal Quirinale, faro di libertà” (Dubbio, 20.11). Duce, tu sei la luce.