Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  novembre 24 Lunedì calendario

Alessandro, 7 anni, il prodigio del piano: «Chi voglio incontrare? Peppino di Capri»

Che sia un bimbo-prodigio s’è capito a Sanremo con Carlo Conti e nella fiction dove interpreta i primi anni di Peppino di Capri, aggrappato al pianoforte, come fa da quando aveva tre anni. Quando si scoprì per caso che ascoltava un brano e lo riproponeva di botto. Anche con posate e bicchieri. «Orecchio assoluto», dissero a mamma Giovanna che da allora coccola il suo piccolo grande genio, Alessandro Gervasi, sapendo che quel dono lo avevano Mozart, Bach e Beethoven. L’abbiamo visto con i suoi ricci spettinati, un metro d’altezza, in smoking, i pedali del piano rialzati con due cuscinetti. Prima a Sanremo, poi al concerto di Gigi D’Alessio e alla Valle dei Templi. Anche per il Premio Pirandello, con Sonia Bergamasco e Roberto Andò sbalorditi. Capace di intonare «Champagne» senza spartito, di correre con le dita sui tasti per la Traviata, per Libertango di Piazzolla o per le canzoncine di Masha Orso o Jingle bell, più adatte all’età visto che proprio ieri ha festeggiato i suoi 7 anni.
Un bel compleanno. Il regalo di mamma e papà Giuseppe?
«Una torta con l’immagine di Peppino di Capri stampata sopra».
È un tuo amico?
«Mai visto, ancora. Giravamo scene dello stesso film in giorni e posti diversi. Papà e mamma gli hanno scritto...».
Poi si ferma, inquieto, e sconvolge con la sua domanda: «Quando lo incontrerò? Non è che muore e non ci riesco?».
Ed è la mamma, Giovanna Paladino, a spiegare da quale grande dolore nasca il quesito: «La scomparsa di Peppe Vessicchio. Conosciuto l’anno scorso a San Marino. Al concorso europeo vinto da Alessandro, campione di pianoforte junior 2024. Abbiamo rivisto le foto quando un paio di settimane fa Vessicchio si è spento». Ansia e inquietudine nei perché di un bimbo: «Perché si muore giovani, mamma? E io riuscirò a incontrare Peppino di Capri?». Poi corre a giocare con la sorellina di 5 anni nella casa di Buseto Palizzolo, venti minuti da Trapani, dove con un maestro impara a leggere gli spartiti.
Il primo ricordo della mamma su questo fenomeno, adesso conteso da teatri, cinema e Tv?
«Aveva appena compiuto tre anni e giocava con una pianola per bimbi, regalo di compleanno. Mio marito al lavoro, la piccola dai nonni. Noi due, soli. Io sento suonare l’Inno d’Italia. E penso a una musichetta registrata. Mi avvicino e vedo che è lui, col suo ditino, a suonare».
Chi le dice dell’«orecchio assoluto»?
«Lo intuisce mio marito che aveva una piccola band e ama la musica pur non avendola mai studiata. Lui pigiava un tasto su una vecchia tastiera e Alessandro ripeteva la stessa nota. Pure con le posate».
Poi si sparge la voce...
«E tutti lo vogliono alle serate in piazza. A un festival, nella vicina Custonaci, abbiamo la fortuna di incrociare un campione del mondo di fisarmonica, Pietro Adragna. Appena vede Alessandro, lo chiama sul palco. “Non la so suonare”. “I tasti sono gli stessi del piano”. Un duo perfetto. Il video finisce su Youtube nei giorni in cui la regista Cinzia TH Torrini cerca un bimbo per il film su Peppino di Capri».
E lei vi chiama?
«Squilla il telefono. “Siamo Rai fiction...”. Temo una truffa, un pedofilo... Invece, è la splendida Cinzia diventata per me una sorella».
La regista ha appena lanciato una raccolta fondi per comprare un grande piano ad Alessandro e sostenerlo negli studi.
«Siamo travolti da tanta generosità. Ci incontreremo il 29 novembre al Premio San Michele d’Oro di Castiglion Fiorentino anche con Pieraccioni, Pupo, la Lamborghini, Cesara Buonamici. Ale è elettrizzato. Ma spera che arrivi pure il suo Peppino».