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 2025  novembre 23 Domenica calendario

Inglese incerto e sintassi di Mosca: ecco perché il piano di pace sembra tradotto dal russo

I sospetti che l’ultimo, controverso piano di pace in 28 punti per l’Ucraina sia sensibilmente sbilanciato verso la Russia aumentano, soprattutto se si legge quanto nota Luke Harding, giornalista del Guardian esperto di Russia e da molti mesi a Kiev per coprire la brutale aggressione di Mosca. Secondo il reporter, il piano di pace degli Stati Uniti presentato all’Ucraina sembra essere stato tradotto dal russo. Il che potrebbe indicare un ulteriore elemento per cui la roadmap per fermare la guerra sia stata imposta in una buona parte da Putin e dal suo attuale negoziatore capo, il consigliere Kirill Dmitriev, che di recente si è incontrato con la controparte statunitense Steve Witkoff.
Stando all’analisi di Harding, infatti, la sintassi di alcune frasi è infatti più tipica della lingua russa, come nel terzo punto del documento di 28 punti: “Si prevede (“it is expected” in inglese, ndr) che la Russia non invaderà i Paesi vicini e che la Nato non si espanderà ulteriormente.” L’espressione “it is expected” non è comunemente utilizzata in inglese, mentre è frequente in russo e sembra derivare dal termine ozhidayetsya. Altre parole che sembrano provenire da una traduzione dal russo includono “ambiguità” (neodnoznacnosti) e “sancire” (zakrepit).
Harding sottolinea come, sebbene anche il segretario di Stato Marco Rubio ne abbia preso parte, nessun funzionario ucraino o europeo sia stato coinvolto nei negoziati, e risulta piuttosto evidente dal contenuto della bozza. Il piano è stato fortemente criticato dal presidente Volodymyr Zelensky, che ieri in un drammatico messaggio video ha dichiarato come il suo Paese si trovi ora di fronte a un bivio lacerante: perdere la dignità o il proprio massimo alleato internazionale, ossia gli Stati Uniti.
Secondo la proposta, l’Ucraina cederebbe Crimea, Luhansk e Donetsk alla Russia e verrebbe definitivamente esclusa dall’ingresso nella Nato. La Russia invece verrebbe clamorosamente riammessa nel G8. Non solo: l’Ucraina dovrebbe sfoltire sensibilmente il proprio esercito di centinaia di migliaia di unità (da 900mila a 600mila) e nessun soldato dell’Alleanza Atlantica potrebbe essere stanziato nel Paese. Le sanzioni contro la Russia verrebbero revocate, ma ripristinate automaticamente in caso di una nuova invasione.
Come rimarca un’analisi della Cnn, “gran parte del testo richiama le posizioni massimaliste che la Russia aveva assunto durante i negoziati di Istanbul del 2022”, poi saltati perché le loro conclusioni vennero considerate inaccettabili da Kiev. “Prima di analizzare il testo – e i suoi profondi vantaggi per il Cremlino – è fondamentale considerare il tempismo di questo nuovo piano, in gran parte iniziato da Mosca.
Le forze russe si trovano forse nella loro posizione migliore da circa un anno. Sono vicine alla conquista di Pokrovsk, un luogo di enorme rilevanza e grande importanza strategica, oggetto di combattimenti feroci dalla scorsa estate. Se riuscissero a prenderla, le truppe russe si troverebbero di fronte pochi centri abitati di rilievo sotto controllo ucraino prima di avvicinarsi alla capitale Kiev”.
“I 28 punti trapelati”, continua la rete americana, “servono due scopi per Mosca. Da un lato, costituiscono una base negoziale talmente favorevole che ottenere anche solo una parte di quanto previsto sarebbe una vittoria enorme. Dall’altro, offrono una struttura alla quale i diplomatici russi possono tornare continuamente qualora volessero, ancora una volta, rallentare il processo diplomatico mentre il loro esercito è in una posizione di vantaggio. Inoltre, la formulazione dell’accordo circolato è vaga e sembra talvolta una traduzione frettolosa dal russo o dall’ucraino, con diverse clausole di “recesso”.
“Nella sua forma attuale”, conclude l’analisi della Cnn, “il documento è qualcosa da cui Mosca può ritirarsi in qualsiasi momento, con una giustificazione minima. L’accordo richiede anche che “l’ideologia e le attività naziste siano respinte o vietate” in Ucraina, riproponendo il falso argomento propagandistico russo secondo cui il governo di Kyiv sarebbe guidato da estremisti neonazisti. Basterebbe forse la comparsa di una bandiera dell’estrema destra su un’unità ucraina su una pagina militare non ufficiale su Telegram, per invalidare improvvisamente l’accordo?”. È questo uno dei tanti timori degli ucraini e di tutti gli europei di fronte alla bozza dell’intesa, anzi ultimatum, che Donald Trump ha consegnato a Zelensky con scadenza giovedì prossimo.