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 2025  novembre 20 Giovedì calendario

Shein venderà anche libri usati. La mossa “vintage” del colosso fast fashion per attirare la Gen Z

Acquistare libri su Shein farà leggere ancora di più? O l’ultimo colpo del mercato digitale è l’ennesimo ricorso storico contro cui scagliarsi per lamentare la morte del mercato editoriale? Dubbi e domande da questa parte, prego, come i numerosi annessi da dipanare. Ma il fatto resta: l’annuncio della collaborazione del gigante cinese del fast fashion, di recente installatosi a Parigi con il primo negozio fisico in Europa, con Alibris, marketplace online per venditori indipendenti di libri nuovi e usati, nonché di titoli rari e da collezione. Il progetto di Shein e Alibris, secondo quanto annunciato, pianifica di offrire alla clientela più di 100mila titoli, in una sezione dedicata del marketplace di Shein, che spaziano dallo young adult al giallo fino al romance (attualmente il genere più apprezzato), alla saggistica e ai libri scolastici.
Perché i libri? Presto detto: da un sondaggio effettuato su 11mila clienti Shein, almeno un terzo degli intervistati ha dichiarato di leggere da uno a tre libri al mese, e una particolare rinascita l’ha vista il formato cartaceo, scelto di frequente per la sua cara, imprescindibile essenza fisica. Girare le pagine di un libro e stringerlo tra le dita è la vera “experience” dei lettori extra-digitali di oggi? Vero che la domanda di libri, in linea generale, è in crescita, ed è ciò che ha spinto l’azienda a creare un’apposita divisione dedicata al prodotto culturale per eccellenza. Con un motivo preciso: “Non si tratta di una tendenza, è uno stile di vita” si legge nelle dichiarazioni di George Chang, direttore generale e responsabile di Shein Marketplace US.
La Gen Z è ossessionata dal “before digital” principalmente nel campo tech o design: colori e forme che richiamano epoche distanti, e diciture come “vintage”, “retro inspired” “nostalgia”, affollano le descrizioni degli oggetti in vendita online e guidano sempre di più le scelte di acquisto, rileva “Fortune” in un articolo di ottobre 2025. La moda dell’analogico è ben rappresentata dai libri usati, oggetti fisici dal fascino stropicciato, pre-owned per definizione, oggetti fisici che costituiscono un prodotto di mercato dalla rivendibilità facile e infinita. In un momento in cui la crisi della lettura e dell’industria editoriale sembra irreversibile, anche e soprattutto per i costi da sostenere, i libri usati rappresentano lo scoglio sicuro e l’accesso alla cultura per le tasche più vuote: Shein ne rivela solo la natura più scarna, da merce dell’industria, ripulita da quel fascino da bouquinistes o bancarelle urbane. O forse si imparerà a usarlo come l’ennesimo strumento per trovare quell’edizione di puro affetto dispersa in un trasloco?