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 2025  novembre 20 Giovedì calendario

Carne stesa a essiccare in terrazza, condominio di Mestre in rivolta: «Gocciola sangue e c’è un odore insopportabile»

C’è chi sul poggiolo stende la biancheria, le lenzuola e gli abiti ad asciugare (e fortunatamente sono la maggior parte), ma anche chi, invece, ci appende la carne da essiccare. Una scena per chi ha lo stomaco forte, ma che è arrivata anche a Mestre, in pieno centro, in un condominio di via Paruta tra via Cappuccina e corso del Popolo, perché da quei pezzi di carne gocciola sangue che finirebbe pure in strada, facendo la gioia di mosche ed altri insetti che, come nuvole, sono arrivate calamitate da un odore per loro appetitoso, ma vomitevole per chi risiede lì vicino.
Lo stendino non bastava, visto il peso da sostenere. E così, come si vede dalla foto, per essiccare la carne sono stati presi dei pali di legno e di ferro, incrociandoli e appoggiandoli sulla ringhiera, sui quali – come in macelleria – sono stati appesi decine di pezzi ad essiccare, una pratica considerata “tradizionale” in altri Paesi come il Bangladesh e il Sud Africa. Ad accorgersene è stato un nuovo inquilino del palazzo, entrato nell’appartamento precedentemente sfitto a fianco di quello del poggiolo-macelleria, che si è subito rivolto all’agenzia che glielo aveva affittato per chiedere spiegazioni. «Spiegazioni che, ovviamente, abbiamo chiesto anche noi, ma nessuno è stato in grado di fornircele» spiegano dall’agenzia, decisa ad andare a fondo sulla vicenda per chiedere il rispetto delle regole condominiali e di decoro urbano. E così, già nella giornata di martedì, è iniziata la prima raffica di telefonate in primo luogo al Comune, quindi all’amministratore condominiale e poi a polizia e carabinieri. 
«Abbiamo suonato alla porta dell’appartamento di quel poggiolo – riprendono dall’agenzia -, ma non ha aperto nessuno (si tratterebbe di cittadini bengalesi, ndr.). Con l’amministratore non siamo riusciti a parlare, né con la Polizia locale. Polizia e carabinieri, ai quali abbiamo esposto la questione, ci hanno detto di rivolgerci di nuovo al Comune, allo 041.041 del call center “Dime” che non ha saputo dirci nulla. Una follia... Ma cosa deve fare un semplice cittadino per segnalare cose come queste che non si sono mai viste? Quei chili di carne putrefatta appesi sono ancora fuori anche oggi (ieri per chi legge) e continuano a perdere anche gocce di sangue. Una scena che dà il voltastomaco. Semplicemente indecente».
Il tono della denuncia è un misto di rabbia e disperazione per chi, come un’agenzia immobiliare, deve difendere il proprio lavoro ed il proprio cliente che, aprendo la finestra, non può guardare fuori e vedere cose simili, ma nemmeno far penetrare in casa quell’odore di carne marcia. «In quel terrazzino, tra le mollette, si vedono altri ganci pronti ad essere utilizzati per appendere altra carne» riprendono in via Paruta dove questo episodio va ad aggiungersi ad altri già registrati di “difficile convivenza”, come gli assembramenti in occasione del trasferimento temporaneo del Consolato del Bangladesh nell’aprile scorso. «Non solo – aggiungono dal condominio -, l’anno scorso abbiamo segnalato pure una moschea abusiva dentro ad un magazzino del palazzo qui vicino. Non si può più far finta di niente... Speriamo solo che qualcuno intervenga per far rispettare le regole».