lastampa.it, 20 novembre 2025
Comey salvo per un errore di Lindsey Halligan: chi è l’ex miss Colorado nominata da Trump procuratrice
Colpo di scena al processo contro l’ex capo dell’Fbi, James Comey, accusato di falsa testimonianza e ostruzione della giustizia nelle indagini parlamentari sul Russiagate. Lindsey Halligan, l’ex avvocata personale di Donald Trump nominata da lui procuratrice in Virginia, ha dovuto ammettere di non aver mai presentato l’atto di accusa definitivo a tutto il grand jury che ha incriminato l’ex capo del Bureau, commettendo un errore che potrebbe portare all’archiviazione del caso.
Il giudice Michael Nachmanoff ha chiamato la procuratrice capo a deporre dopo che nella testimonianza di un altro procuratore era emersa l’esistenza di due diverse incriminazioni, una con tre capi di imputazione (che era stata rifiutata dal grand jury), e una seconda con due capi di imputazione che non è mai stata presentata a tutti i giurati.
«La seconda incriminazione non è mai stata mostrata all’intero grand jury?», ha chiesto il giudice al procuratore Tyler Lemon, che ha confermato. Il giudice allora ha rivolto la domanda a Halligan, che aveva presentato personalmente l’incriminazione al grand jury, pochi giorni dopo la sua nomina, e poche ore prima che i presunti crimini contestati a Comey cadessero in prescrizione. Halligan ha ammesso di aver presentato il secondo documento al portavoce del grand jury, che l’ha firmato, e a un solo altro membro.
Ad aggravare il quadro c’è anche il parere del giudice William Fitzpatrick, che aveva ricevuto dal magistrato capo Nachmanoff il compito di esaminare le minute del grand jury. Fitzpatrick ha criticato l’accusa per non aver fornito alla difesa di Comey tutto il materiale presentato al grand jury per perseguire l’ex direttore del Bureau. «La corte ritiene che le azioni del governo in questo caso – siano esse intenzionali, sconsiderate o negligenti – sollevino seri dubbi di cattiva condotta, siano indissolubilmente legate alla presentazione del governo al grand jury e giustifichino un esame approfondito da parte della difesa», ha scritto Fitzpatrick in una sentenza di 24 pagine. Comey, dal canto suo ha chiesto l’archiviazione del caso per diversi motivi, tra cui le potenziali irregolarità relative al grand jury sollevate da Fitzpatrick. L’ex direttore dell’Fbi ha insistito sul fatto che la nomina della procuratrice Halligan da parte di Trump sia illegale e che il suo procedimento giudiziario derivi dalla sua marcata animosità nei confronti del Presidente. Durante il suo mandato, Comey si è scontrato con Trump principalmente a proposito dell’indagine sulla presunta interferenza russa nelle elezioni del 2016 e sulla sua gestione del caso riguardante l’uso improprio delle email da parte di Hillary Clinton. Le sue decisioni riguardo all’indagine sulle email di Clinton e la sua resistenza alle pressioni politiche su altre inchieste hanno irritato Trump, che lo ha criticato pubblicamente e alla fine, nel maggio 2017, lo ha licenziato.
Nata nel 1989 a Portland, in Maine, e cresciuta in Colorado, dal 22 settembre 2025 Lindsey Halligan è procuratrice federale ad interim per il distretto orientale della Virginia, una delle procure più delicate del Paese per peso demografico e per i numerosi casi di sicurezza nazionale di cui si occupa. Halligan è stata nominata dal presidente Donald Trump dopo la rimozione del suo predecessore Erik Siebert, allontanato per i contrasti sulla sua decisione di non perseguire alcune figure critiche verso il presidente, come l’ex direttore dell’Fbi James Comey e la procuratrice generale di New York Letitia James. La scelta di puntare sulla 36enne, ex miss Colorado, priva di esperienza come pubblico ministero, ha da subito sollevato critiche nella comunità legale per il carattere politico dell’incarico. Già in passato, la neo procuratrice era finita nell’occhio del ciclone per aver rivelato a una giornalista dettagli riservati delle inchieste, sollevando dubbi sulle sue capacità di gestire il materiale scottante.
Figlia di due audiologi, Halligan si è laureata in politics and broadcast journalism alla Regis University, per poi conseguire nel 2013 il Juris Doctor alla University of Miami School of Law. Durante gli studi ha svolto tirocini presso l’Innocence Project e l’ufficio del public defender della contea di Miami-Dade e dopo il diploma in legge è entrata in uno studio specializzato in diritto assicurativo, dove ha difenso le compagnie contro le cause intentate da proprietari di immobili e aziende. Un profilo da civilista focalizzata sulle controversie in materia di proprietà residenziali e commerciali.
Il rapporto con Donald Trump nasce nel 2021, dopo un incontro al Trump International Golf Club in Florida. Nel 2022 entra nel team legale che difende il Presidente nell’indagine dell’Fbi sui documenti riservati trovati a Mar-a-Lago e dopo il ritorno di Trump alla Casa Bianca viene chiamata come special assistant del Presidente. La sua nomina a capo ad interim della procura del distretto orientale della Virginia è al centro di un acceso dibattito: diversi commentatori sottolineano come Halligan arrivi all’incarico con pochissime esperienze da procuratrice federale e un profilo considerato molto vicino agli interessi politici di Trump. Le controversie si sono accentuate con l’apertura dei procedimenti penali contro James Comey e Letitia James, accusati rispettivamente di falsa testimonianza e di reati finanziari. Un’organizzazione progressista di monitoraggio etico ha presentato un esposto all’ordine degli avvocati della Florida e della Virginia, accusando Halligan di abuso di potere e violazioni delle regole deontologiche per aver portato avanti casi ritenuti privi di fondato motivo, ma si tratta di indagini disciplinari che, se avviate, potrebbero richiedere anni. L’ufficio del procuratore e la Casa Bianca difendono la sua nomina richiamando il contributo di Halligan al contenzioso legale dell’ex presidente e citando la sua «rapida capacità di apprendimento».